La crisi occupazionale degli ultimi anni ha messo davvero a dura prova i giovani italiani che, spesso a malincuore, sono costretti a decidere se lasciare il proprio paese in cerca di un impiego migliore oppure restare e accontentari però di quello che il mercato del Lavoro loro offre. Lavoro nero, precariato e salari sempre più al ribasso sono solo alcuni dei problemi con cui una persona (in cerca di lavoro) deve fare i conti oggi. Un altro fattore sconfortante inoltre è la sempre più spietata concorrenza che, a causa di una sempre più bassa offerta (a fronte invece di un'altissima domanda), spesso non permette a chi è disoccupato o inoccupato di scegliere cosa fare e a quali condizioni accettare o meno un'occupazione.

L'eventualità che qualcuno sia pronto ad offrire un lavoro tempestivamente è così bassa che, quando succede, a nessuno viene in mente di mettersi a contrattare col futuro datore di lavoro imponendo (o anche solo proponendo) delle condizioni contrattuali migliori a quest'ultimo. Questo, come si può ben capire, non ha solo aperto le porte allo sfruttamento della forza lavoro ma - proprio di recente - è diventato anche terreno fertile per le truffe, lasciando sempre più spazio a delinquenti e malintenzionati pronti ad approfittarsi di chi, ingenuamente, si affida a loro. E' successo per esempio (e continua a succedere in realtà) che spesso chi risponde ad un annuncio di lavoro come segretaria commerciale sia stato poi mandato per strada e lasciato allo sbaraglio nello svolgimento di attività tipiche del "porta a porta", oppure ancora non è raro leggere di giovani "incastrati" da contratti a provvigioni con i quali di fatto - al contrario di quanto promesso loro al momento della firma dell'accordo- diventa praticamente impossibile raggiungere i minimi necessari richiesti per poter raggiungere una retribuzione mensile dignitosa.

Offerte di lavoro che si rivelano una truffa

Le menti dietro alla truffa dei falsi annunci di lavoro però questa volta si sono spinti oltre, offrendo nello specifico ai malcapitati un lavoro che, in verità, non esisteva neanche. Nel 2015 infatti i quattro delinquenti (un milanese e tre siciliani di età compresa tra i 32 e i 49 anni) avevano creato, su un apposito portale web dedicato al lavoro, dei finti annunci che, come hanno dimostrato le indagini svolte, avevano la funzione di attirare le vittime del raggiro.

Dopo un primo contatto i malviventi chiedevano agli sfortunati i documenti d’identità in formato digitale (a loro dire necessari per procedere con l'iter di selezione e assunzione) e, proprio partire da quel momento, davano il via alla truffa vera e propria. Le credenziali fornite infatti venivano usati per aprire conti “on line” destinati ad operazioni fraudolente in danno di una società di scommesse.

Dopo lunghe indagini e accurati accertamenti però i Carabinieri dell'Arma di della Stazione di Serra Riccò sono riusciti ad avere la meglio: i quattro sono stati infatti solo recentemente denunciati e accusati di "truffa" e "sostituzione di persona".