Lorenzo Kari, chiamato come teste della difesa nel processo sull'omicidio di Teresa Costanza e Trifone Ragone, ha confermato quanto dichiarato nel 2015.

L'uomo, nomade 53enne, ha detto di essere stato assoldato per uccidere la coppia di fidanzati a Pordenone, dietro un complessivo compenso di 100mila euro, di cui avrebbe persino percepito un anticipo. Non ha ucciso Trifone e Teresa perché, sostiene, "non lo avrei mai fatto, volevo solo i soldi". La testimonianza è stata resa durante l'ultima udienza in Corte d'assise a Pordenone.

La 'pista bresciana' sul giallo di Teresa e Trifone

Lorenzo Kari aveva rilasciato agli inquirenti alcune particolari dichiarazioni in merito alla cosiddetta pista "bresciana" emersa intorno al duplice omicidio di Teresa e Trifone, avvenuto fuori da una palestra di Pordenone il 17 marzo di due anni fa. La sua posizione è quella di testimone per la difesa di Giosuè Ruotolo, il commilitone di Ragone e unico imputato dell'esecuzione dei due fidanzati. Kari, detenuto, aveva rivelato (confermando nell'ultima udienza) di essere stato avvicinato da un altro detenuto, in carcere a San Vittore, che gli avrebbe chiesto alcuni omicidi su commissione. I due ragazzi dovevano morire, secondo le parole del teste, perché Teresa Costanza sarebbe stata a conoscenza di informazioni scottanti su un caso di omicidio avvenuto nel 2013 nel bresciano, e Trifone avrebbe potuto raccogliere le confidenze della fidanzata.

Così Kari conferma la sua deposizione, indicando nell'omicidio di Tiziano Stabile un ipotetico movente diverso dalla pista che ha portato all'arresto di Ruotolo. Va però precisato che, come ha sottolineato dal pm Pier Umberto Vallerin, Lorenzo Kari è indagato per calunnia e false informazioni. Per ciò che concerne la "pista bresciana", inoltre, non è stato trovato alcun riscontro.

Nessun riscontro, ma Kari ribadisce: 'Assoldato per uccidere'

L'avvocato di parte civile, Nicodemo Gentile, ha chiarito che la difesa giocherà le ultime carte per ottenere una perizia super partes, ma restano chiare inossidabili le contraddizioni in questa testimonianza, che non ha mai trovato riscontri.

Per uccidere Trifone e Teresa, Kari ha riferito di aver ricevuto l'ingaggio con un anticipo di 10mila e 8mila euro.

Successivamente si sarebbe reso irreperibile al mandante, mandando in fumo il progetto criminale che gli era stato proposto. Il teste della difesa ha riportato nome e cognome del presunto attuatore di questo piano, il quale, a sua volta, ha già reso nota la sua intenzione di denunciarlo per calunnia.