La Camera dei deputati ha approvato definitivamente - con 267 voti a favore e 36 contrari - il Disegno di legge d'iniziativa governativa "Modifiche al Codice penale, al Codice di procedura penale e all'ordinamento penitenziario". Ventiquattro gli astenuti. Lo stesso Ddl era stato licenziato dal Senato a marzo. "Una legge attesa da moltissimo tempo", così il guardasigilli Andrea Orlando sul sito web del ministero della Giustizia. Secondo Orlando, "un intervento riformatore ad ampio raggio" che darà risposte "a tante persone", sul fronte dell'efficienza, della tutela dei diritti e delle garanzie.

Il post del ministro

Su Facebook, il ministro ha evidenziato l'importanza della giornata per il Paese, facendo riferimento al percorso parlamentare piuttosto lungo, e ha definito la riforma un importante "tassello" per "il miglioramento della Giustizia". Attenzioni puntate sui "tempi più certi" e sulle maggiori "tutele per le persone offese", nonché sulle "nuove garanzie per la difesa". Il Ddl contiene misure per ottenere una concreta deflazione del cosiddetto carico giudiziario, che affligge procure e tribunali.

Il reato di scambio elettorale politico-mafioso

Sempre su Facebook, Orlando ha annunciato un inasprimento delle pene per i furti in abitazione, le rapine aggravate e le estorsioni, reati speso consumati ai danni dei più deboli.

Stesso discorso anche per il tanto discusso "reato di scambio elettorale politico-mafioso": prevista la pena della reclusione da sei a dodici anni. Inoltre, la riforma riguardante il regime delle impugnazioni può aiutare anche il giudizio della Cassazione a funzionare nel modo migliore. Cambia l'istituto della prescrizione proprio per evitare che processi già avviati da anni "possano finire nel nulla".

La riforma riguarda pure le intercettazioni: da una parte si punta al potenziamento dello strumento per le indagini, dall'altra si tutelerà maggiormente la privacy di tutti i cittadini.

L'individualizzazione della pena

In tema di riforma dell'ordinamento penitenziario, nell'ambito di un percorso già intrapreso, l'obiettivo principale è quello della individualizzazione della pena e, soprattutto, del graduale reinserimento del detenuto.

Dunque, una concezione della pena che porti alla risocializzazione. Fra le finalità del Disegno di legge, va sottolineata quella inerente alla semplificazione e allo snellimento della celebrazione dei processi penali. In tale contesto trova attuazione il principio della ragionevole durata. Gran parte delle innovazioni vanno lette anche in chiave di economia processuale.

Furto in abitazione, sale il minimo della detenzione: da uno a tre anni

In materia di reati procedibili a querela, il giudice può dichiarare estinto il reato, dopo aver sentito parti e persona offesa, nel caso in cui l’imputato provveda a riparare integralmente il danno, anche mediante risarcimento. Lo stesso danno va riparato prima dell'avvio del dibattimento.

Per il furto in abitazione e lo scippo sale il minimo della pena detentiva, da uno a tre anni, e scatta una maggiore pena pecuniaria. Per la rapina, si passa dagli attuali tre a quattro anni. In tema d'impugnazione, può essere proposta dall'imputato "purché non si tratti di ricorso per Cassazione". Si reintroduce il concordato sui motivi in appello, abrogato nove anni fa, comportante un accordo sulla rideterminazione della pena. Sulle udienze a distanza, la partecipazione diventa regola quando l'interessato sia detenuto per delitti di particolare gravità o siano in atto misure di protezione.

Le intercettazioni

Capitolo intercettazioni. Prevista una nuova fattispecie penale, punita fino a quattro anni di reclusione, per quanti diffondono video o registrazioni di telefonate, captate in maniera fraudolenta, per danneggiare la reputazione altrui.

Punibilità esclusa se le stesse registrazioni siano utilizzate durante un procedimento amministrativo o giudiziario, per il diritto di difesa o il diritto di cronaca. Disciplinate le intercettazioni "tra presenti" tramite l'immissione di "trojan", captatori informatici, in dispositivi portatili. Si può procedere a "intercettazione ambientale senza limiti" esclusivamente per procedimenti relativi a "mafia e terrorismo".