Nel 2015, a seguito di una denuncia sporta da una turista australiana, il carabiniere Dino Maglio era stato condannato a 6 anni e 6 mesi di reclusione. La pena era stata patteggiata. La donna aveva rivelato di essere stata drogata e abusata da Maglio (37enne originario del Salento ma in servizio a Padova), che si faceva chiamare Leonardo. Ebbene, quell'australiana non sarebbe stata l'unica donna ad essere stata violentata dal militare salentino. Sono 14 le turiste straniere che hanno puntato l'indice verso Dino Maglio, anzi Leonardo, che ora dovrà rispondere di violenza sessuale aggravata, stato d'incapacità procurato mediante violenza e concussione.

Adescava turiste mediante un sito di affittacamere

Doveva far rispettare la legge ed essere al servizio del cittadino, invece Dino Maglio, carabiniere in servizio a Padova, avrebbe violentato molte turiste, dopo averle drogate. Il 37enne è stato rinviato a giudizio per accuse pesanti. Doccia gelata per il militare, che sta scontando i domiciliari nella sua abitazione di Tricase, in provincia di Lecce. Adesso dovrà affrontare un processo e spiegare perché si sarebbe comportato in tal modo, perché ha irretito tante donne per violentarle. Secondo gli investigatori, Maglio si era iscritto a un sito di affittacamere per cercare le potenziali vittime, specialmente turiste straniere che arrivavano in Italia per visitare Padova e Venezia.

L'uomo sembrava cordiale e affabile. Quell'atteggiamento, però, era solo una tattica per carpire la fiducia delle ragazze che, una volta portate nelle camere, venivano drogate e poi stuprate.

Rinvio a giudizio richiesto dal pm Falcone

Finora le forze dell'ordine hanno acclarato quattro violenze. Le denunce, però, sono 14, tutte sporte da ragazze molto giovani.

Alla fine il carabiniere stupratore è stato smascherato. A chiedere ed ottenere il rinvio a giudizio di Dino Maglio è stato il pm Giorgio Falcone. Tante donne che volevano visitare Padova e Venezia si erano messe in contatto col carabiniere mediante il sito Couchsurfing. Credevano che quel 37enne fosse una brava persona, invece era un maniaco che mirava a sedurle e violentarle.

Notizie come questa, purtroppo, minano la reputazione delle forze dell'ordine e fanno male a tutti coloro che, ogni giorno, vestono la difesa e si mettono al servizio del prossimo, rischiando anche la vita. La notizia del rinvio a giudizio di Maglio è arrivata pochi giorni dopo quella dell'arresto di quattro carabinieri per lesioni e falso. Reati che sarebbero stati commessi in caserme della Lunigiana.