Continua a far parlare la triste vicenda di Otto Warmbier, lo studente americano tenuto prigioniero in Corea del Nord da gennaio 2016. Una storia che riporta in vita le varie storie di tortura subite dai prigionieri di Kim Jong-un e che scatena l'ira e l'indignazione del mondo intero, soprattutto quando la causa di tutto risulterebbe essere un poster, una foto del dittatore Nord Coreano tanto temuto quanto odiato.
Processo durato un'ora, condanna a 15 anni
Il calvario di Otto Warmbier ha avuto inizio nel mese di gennaio 2016, quando a termine di una breve vacanza in Corea del Nord e durata solo 5 giorni, venne fermato dalla Polizia Nord Coreana all'aeroporto di Pyongyang ed accusato di aver rubato dal suo albergo un poster del dittatore Kim Jong-un.
Lo studente di soli 22 anni non poteva sapere in che direzione potesse andare la sua sorte e soprattutto, che quello sarebbe stato il suo ultimo giorno da persona normale.
L'accusa nei confronti del giovane era stata additata dagli addetti ai lavori come "forzata", e proprio a causa della diatriba che coinvolge la Corea del Nord e gli U.S.A, il timore che Otto Warmbier fosse stato catturato solo per questioni politiche si faceva sempre più forte ma priva di certezza.
A seguito del suo arresto a Pyongyang, lo studente subì un processo lampo durato circa un'ora e venne condannato a 15 anni di lavori forzati per il solo fatto di aver sottratto un poster di Kim Jong-un.
Otto Warmbier vittima della politica internazionale?
A soli 22 anni ed ignaro della sua sorte, Otto Warmbier è stato il protagonista di una trattativa infinita tra i due paesi, neanche l'allora presidente degli Stati Uniti d'America Obama riuscì nell'intento di ottenere l'estradizione del giovane statunitense o la revisione del processo, ritenuto dagli americani come "di parte" e "ingiusto".
L'epilogo della vicenda è purtroppo noto a tutti, il 22enne studente americano, veniva estradato solo poco tempo fa e dopo aver passato ben 15 mesi di prigionia e solo perché versava in gravi condizioni di salute. Otto, al momento del ritorno nel suo paese, l'Ohio, si trovava in coma e in imminente pericolo di vita e a nulla sono servite le cure mediche d'urgenza: Otto Warmbier è deceduto lasciando solo rabbia e indignazione.
La Corea del Nord parla di botulismo
A seguito delle gravi condizioni dello studente prigioniero a Pyongyang, il governo Nord Coreano avrebbe giustificato lo Stato di salute come botulismo, un virus alimentare che lo avrebbe portato ad uno stato di coma. Il governo americano invece, a seguito degli accertamenti sanitari effettuati al rientro del giovane dalla Corea, avrebbero accertato uno stato di coma dovuto da seri danni celebrali.
La vicenda della tragica morte di Otto Warmbier inserisce un ulteriore tassello negativo nei rapporti già tesi tra Corea del Nord e Stati Uniti d'America, intanto i tour operator cinesi hanno riferito di aver deciso di vietare ai turisti americani le visite guidate in Corea del Nord.