Il giorno dopo il duplice attacco terroristico a Londra, dove sembrerebbe che nessun italiano sia stato coinvolto, ecco che, quasi inevitabilmente, si tracciano i profili degli attentatori. Soltanto nella notte di ieri, infatti, i tre fuggitivi sono stati catturati ed uccisi dopo l'ultima tragedia vissuta nella capitale britannica.
Cos'hanno in comune gli artefici degli ultimi attentati originati negli ultimi mesi? Ripercorriamoli tutti per carpirlo meglio.
Westminster Bridge
E' il 22 marzo 2017 quando Khalid Masood noleggia un auto e la lancia a tutta velocità sui passanti di Westminster Bridge, causando la morte di quattro persone e di circa quaranta feriti.
La follia omicida non termina qui: infatti, l'autore del colpo, scende immediatamente dalla vettura e, armato di un grande coltello, colpisce a morte alla testa l'agente di polizia disarmato Ken Palmer, prima di essere ucciso dalla scorta di un ministro.
Masood ha 52 anni ma, prima di tutto, è un cittadino brittanico, ben radicato proprio in Inghilterra. Era già conosciuto ai servizi segreti britannici, però era anche considerato un elemento cosiddetto "marginale". Era già stato identificato dalla polizia britannica.
Primo elemento da non sottovalutare è l'integrazione con il paese in cui si trovava.
Manchester
Secondo attacco avvenuto il 22 maggio 2017. L'obiettivo principale era quello di colpire le nuove generazioni: Salman Abedi si fa saltare in aria alla fine del concerto di Ariana Grande.
Indossa una cintura esplosiva, quindi la modalità dell'attacco è differente da quello descritto precedentemente attacco e causa la morte di ventidue ragazzi, ferendone cinquantanove.
Un elemento in comune che ha Abedi con Masood è la cittadinanza britannica. Ha 23 anni, ma soprattutto è nato a Manchster da genitori libici, fuggiti dal regime di Gheddafi, ed è un cittadino inglese.
Era già stato segnalato per ben cinque volte alle autorità britannica proprio per la sua vicinanza alle cellule terroristiche. La caratteristica discriminatoria è che per la prima volta c'è stata una fuga di notizie tra gli Stati Uniti e l'Inghilterra non gradito dal partito di May.
London Bridge e Borough Market
Arriviamo a parlare degli eventi più recenti avvenuti nella serata di ieri sera, 22.08 a Londra (23.08 ore locali) quando un pulmino con tre aggressori, con una manovra molto elementare, si lancia a tutta velocità e, a seguire, continua con un secondo attacco nel Borough Market, nel cuore della città.
Gli attentatori aggrediscono i passanti, zigzagando con questo furgone, urlando "lo stiamo facendo per Allah", indossando anche finte cinture esplosive, causando sette morti accertati ed una cinquantina di feriti.
Uno dei killer, dai tratti mediorientali, risulta essere un altro cittadino britannico che viveva nella periferia ad est di Londra, a Barking, dove aveva famiglia, figli e dove viveva una vita "tranquilla".