Lo scorso sabato 3 giugno, la meravigliosa Piazza San Carlo di Torino, gremita di circa 30 mila tifosi e curiosi accorsi per assistere alla finale di Champions League Juventus-Real Madrid, è stata scenario di un finto allarme bomba che ha generato il panico: oltre 1500 feriti, di cui alcuni gravi e ancora, attualmente, in prognosi riservata nei vari ospedali della città e in paesi limitrofi. A provocare l'allarme bomba, in realtà, è stato il boato generato dalla caduta di una serie di transenne che ha scatenato la psicosi e il fuggi fuggi generale, senza il minimo raziocinio, complici l'istintiva paura ma anche gli attacchi di terrorismo sempre più frequenti in Europa e nel resto del mondo.

Un panico a catena che ha peggiorato le cose, mostrando il peggio dell'umanità, con persone che hanno pestato e lasciato a terra anziani e bambini.

Oltre 1500 feriti a Torino: incidente evitabile

Moltissima gente calpestata e moltissime ferite da taglio, che hanno lasciato Piazza San Carlo di Torino come dopo una guerra: tracce di sangue, indumenti ovunque, altri oggetti personali abbandonati, tantissime bottiglie di vetro rotte e via dicendo. Ma di chi è la colpa di tutto ciò? Di un singolo soggetto? Oppure delle misure di sicurezza un po' obsolete, che, come riferito dalla sindaca di Torino Chiara Appendino "sono le stesse utilizzate 4 anni fa", quando la situazione mondiale era un po' diversa?

Senza voler entrare nel gioco delle colpe, che non è assolutamente nostro compito, è però possibile sapere, ora, come tutelare i propri diritti e, soprattutto per chi ha riportato gravi o lievi ferite da questo terribile giorno, avere riscatti e risarcimenti.

Rivolgersi all'UNC per tutelare i propri diritti

Chi avesse reclami riguardo gli eventi del 3 giugno scorso, può rivolgersi all'UNC (sigla che sta per Unione Nazionale Consumatori), associazione che ha come obiettivo la difesa dei diritti dei cittadini e consumatori, ed è pronta a sostenere le persone che faranno richiesta di risarcimento dei danni subiti, che essi siano patrimoniali o morali, verso chi sarà giudicato colpevole di aver creato il panico o, meglio, il reato di "procurato allarme" (che è punito dalla legge ai sensi dell'articolo 658 C.P.) e non aver saputo contenere quella che poteva trasformarsi in una tragedia in una giornata che, purtroppo, tutta l'Italia, e soprattutto i tifosi del Calcio, ricorderà per sempre.

Sarà possibile costituirsi parte civile

Nella fattispecie, chi volesse procedere con una denuncia (o querela), potrà farlo e richiedere l'appoggio dell'UNC, che schiererà l'avvocato penalista Caterina Biafora. Sarà anche possibile, una volta chiuse le indagini preliminari, costituirsi come parte civile per poi ottenere il giusto risarcimento dei danni subiti.

Chi desiderasse anche solo avere ulteriori informazioni, per farsi un'idea delle proprie possibilità e di come, eventualmente, procedere può mandare una e-mail all'UNC, ovvero uncpiemonte@gmail.com o recarsi direttamente allo sportello del Comitato Regionale dell’Unione Nazionale Consumatori di Torino, che ha sede in Via Roma n. 366. L'iniziativa proposta dall'UNC vale sia per i residenti a Torino, che per chi abita in altre regioni italiane e, anche, per chi vive all'estero.