Forse è finalmente finita per il numero uno dell'Isis, dopo vari mesi di voci puntualmente accompagnate da smentite: Abu Bakr al-Baghdadi - secondo le fonti del ministero della Difesa russo - sarebbe rimasto vittima di un attacco aereo lo scorso mese, mentre era in corso una riunione a raqqa. Al-Baghdadi è stato ucciso il 28 maggio.

Al Baghdadi eliminato, secondo Ria Novosti

All'incontro organizzato lo scorso 28 maggio erano presenti i vertici delle principali organizzazioni terroristiche aderenti allo Stato Islamico: 'Secondo le informazioni che sono state verificate da vari canali, alla riunione era presente anche il capo dell'Isis Abu Bakr al baghdadi, eliminato nel corso dell'attacco aereo' è quanto ha fatto sapere l'agenzia di informazione Ria Novosti che ha citato il ministero russo.

Dopo mesi di voci incontrollate circa il destino di Al Baghdadi, nelle scorse settimane si riteneva che il leader islamista - con una taglia di 20 milioni di sterline sulla sua testa - si nascondesse nel deserto della città di Mosul, sotto assedio, nel nord dell'Iraq. Secondo le agenzie di inteliligence, però, Al-Baghdadi - nato a Samarra in Iraq nel 1971 secondo un documento ufficiale del governo iracheno - sarebbe fuggito proprio quando l'esercito iracheno stava riconquistando Mosul.

Le voci sulla cattura dei russi

Tra le voci circolate nei mesi scorsi c'era stata quella secondo cui il Califfo Al Baghdadi fosse stato catturato dai russi in Siria. Secondo una fonte irachena, infatti, le forze speciali russe e siriane avevano catturato il leader dell'Isis lo scorso 2 aprile.

Dalla proclamazione del califfato avvenuta nel giugno 2014, Al Baghdadi era riapparso pubblicamente nella Grande Moschea proprio a Mosul, nei primi giorni del luglio seguente: da allora non si ebbero più notizie del numero uno dello Stato Islamico. Poi, era arrivata la notizia diffusa dalla tv di Stato siriana - che però non aveva trovato conferma - dell'uccisione di Al Baghdadi lo scorso 10 giugno a Raqqa in un non precisato raid aereo.

Al Baghdadi ucciso: la Siria verso la vittoria?

Ora, dunque, è arrivata la conferma dall'agenzia Ria Novosti che cita le fonti del ministero della Difesa della Russia: l'uccisione del Califfo dell'Isis appare molto più concreta rispetto a una mossa propagandistica del regime siriano che da anni combatte contro i tagliagole dello Stato Islamico.

Assieme ad Al Baghdadi, sarebbero stati eliminati altri 30 leader militanti, ai vertici delle milizie jihadiste, oltre a 300 combattenti. Secondo la coalizione guidata dagli Usa, però, non c'è modo di confermare le dichiarazioni russe sull'uccisione di Al Baghdadi. Quasi sicuramente, la speranza degli Usa era proprio quella di fare proprio l'annuncio della morte di uno dei terroristi più ricercati, protagonista della tragica ascesa dell'Isis, ritenuta la più potente e ricca organizzazione jihadista nel mondo, dopo la separazione da Al Qaeda. L'annuncio, invece, è arrivato dalle agenzie russe che in questi anni hanno supportato e addestrato il regolare esercito siriano nella lotta al terrorismo islamista, finanziato in troppi casi da potenze occidentali con l'obiettivo di rovesciare il presidente Bashar Al Assad.