Un gesto disperato motivato dalla gelosia, quello accaduto a Castel Bolognese in provincia di Ravenna. Un ragazzo quasi ventenne ha accoltellato il rivale in amore, un minorenne della sua stessa scuola. La giovane vittima ha riportato lesioni al volto e alla spalla. La vicenda si è consumata in un parcheggio della piscina comunale della piccola località, sito in via Emilia.

Una storia di gelosia tra giovanissimi

All'origine dell'aggressione ci sarebbe una storia di gelosia per un'altra ragazza minorenne con la quale l'aggressore aveva attualmente una relazione, iniziata da poco.

Ma l'ex della fanciulla, anche lui minorenne, non si rassegnava all'abbandono di lei e continuava a tempestarla di telefonate e sms per chiederle di tornare insieme. Per questo l'accoltellatore era stato preso di mira anche a scuola e tiranneggiato con atti di bullismo. In più, molto spesso era vittima di violenza anche verbale da parte del minorenne, che ostinatamente continuava a molestare la sua ragazza. La giovane non voleva assolutamente tornare indietro, preferiva l'attuale compagno.

L'aggressione e l'arresto

Lunedì pomeriggio dopo l'ennesima telefonata del coetaneo alla ex, è scattata l'azione punitiva da parte dell'attuale fidanzato, il quale, esasperato, ha dato appuntamento alla vittima per intimargli di non disturbare più la sua compagna.

È nata una lite tra i due, che poi è degenerata. Il reo ha estratto dalla borsa un taglia balze, con il quale ha colpito prima al volto e poi alla spalla il rivale. Le ferite al volto del giovane erano profonde, così sono intervenuti i sanitari del 118 insieme ai carabinieri. L'accoltellatore è stato arrestato per lesioni gravissime.

È stata la vittima a fornire agli inquirenti il nome e il muovente dell'aggressore. Quando i carabinieri sono andati a prendere il presunto colpevole, questi non ha minimamente negato anzi ha ammesso il fatto.

La confessione dell'aggressore

Il ragazzo ha ammesso subito di aver ferito il rivale dicendo: "Ero esasperato dalle continue provocazioni e molestie che infliggeva a me e alla mia ragazza, non voleva smettere di importunarci a scuola e per telefono - ha dichiarato -.

Non volevo colpirlo o fargli del male o sfregiarlo, ma è successo". Ieri pomeriggio il pubblico ministero che si occupa del caso ha disposto l'arresto ai domiciliari per il giovane. Ennesimo fatto di sangue scatenato questa volta dall'esasperazione, dall'impulsività e gelosia fra ragazzi.