Una manifestazione pacifica ma sentita, quella di questo 2 giugno, davanti alla base militare americana di Camp Darby. 300 persone circa fra livornesi e pisani, uniti da un ideale comune, quello del netto dissenso al potenziamento della struttura, con la costruzione in dicembre di un nuovo tratto ferroviario, la "Tombolo Dock", che la colleghi al porto di Livorno, utile al trasporto di armi ed ordigni.

Protesta anche il WWF per l'impatto sul territorio

Organizzata dal Comitato territoriale No guerra, ha visto la presenza di forze politiche di sinistra quali Rifondazione Comunista e Sinistra Italiana ma anche di numerose associazioni pacifiste ed ambientaliste come il WWF.

Il progetto, approvato lo scorso aprile dal Consiglio direttivo dell'Ente Parco Regionale Migliarino San Rossore Massaciuccoli, prevederebbe il collegamento di questo nuovo tratto ferraviario con la stazione di Tombolo e l'integrazione di un ponte girevole sul Canale dei Navicelli, nonché la costruzione di un terminal schermato di 18 metri d'altezza, infrastrutture che impatterebbero pesantemente sul territorio.

Disboscamento di circa mille alberi

Per la messa a punto del nuovo segmento ferroviario, a carico delle Ferrovie e degli enti locali, sarebbe necessario l'abbattimento di 937 alberi, comportando un serio scompenso ecologico anche alla fauna che da sempre indisturbata abita la zona. Daini, cinghiali, conigli selvatici e volpi rosse si sono riprodotti indisturbati negli anni, protetti da quello spazio invalicabile ai civili ed ora seriamente a rischio.

"Quest'area rischia di diventare una vera e propria zona calda - ha commentato Franco Busoni di Antimilitarizzazione tra Pisa e Livorno -. Oltre a Camp Darby, abbiamo qui vicino l'aeroporto militare di Pisa, diventato hub nazionale per il trasporto di truppe in tutto il mondo. Inoltre il vicino porto di Livorno è fra gli undici italiani ad essere nuclearizzato, ossia adibito ad accogliere in sosta o in transito natanti a propulsione nucleare".

Si attende una risposta dalla Regione Toscana

Anche il capogruppo in Consiglio Regionale di "Sì Toscana Sinistra", Tommaso Fattori era presente al presidio ed ha ribadito di essere in attesa di risposta alla sua interrogazione per capire quale sia l'atteggiamento della Regione Toscana, che, assieme ad altri enti locali, quasi un anno fa era stata formalmente messa a conoscenza dell'esistenza di tale progetto. Intanto i numerosi gruppi hanno aperto una raccolta firme su Change.org, per rimarcare il disagio ed il dissenso di questa militarizzazione forzata.