Quarto film della DC Extendend Universe, dopo L'Uomo d'Acciaio, Batman v Superman: Dawn of Justice e Suicide Squad, Wonder Woman sbarca nelle sale italiane dal primo giugno.
La pellicola si discosta dalle precedenti, mancando di quella sorta di cupezza e di umorismo nero a cui ci eravamo abituati. Wonder Woman sembra ispirarsi al passato, a film come Thor o Captain America: il primo Vendicatore, ma più di tutti a Superman, film del 1978. L'inizio strutturale, la nostra Principessa Diana che vive nella comunità Amazzone di Themyscira, è molto simile al segmento iniziale di Krypton del film di Richard Donner.
Come il Superman interpretato da Christopher Reeve, Diana che porta il volto di Gal Gadot, è un luminoso faro di speranza in un mondo grigio. Ma il richiamo più forte all'opera di Donner è la relazione fra Diana e Steve Trevor, pilota americano che precipita sull'isola, toccandole il cuore con il racconto degli orrori del conflitto bellico, astuto recasting della coppia Clarke Kent/Lois Lane. In questo caso però Chris Pine, che interpreta appunto Steve Trevor, è Lois. Impulsivo, brillante, perdutamente innamorato della dea immortale. Ma è più di questo, Steve porta una spinta narrativa non indifferente, grazie al suo ruolo di spia negli intrighi bellici, dispensando anche una dose di humor, che permette di alleggerire alcune ridicolezze come il Lazo della Verità.
Il romanticismo fra Diana e Steve è però così vincente da diventare il collante del film. Come Diana, la Gadot è eccellente, investendo la dea di un'esuberanza non comune, pronta ad ogni sfida e a tratti persino divertente.
Femminismo ma anche l'estrema crudeltà dell'uomo
La scelta d'impostare la storia durante la Prima Guerra Mondiale è un po' azzardata, ma permette al regista Patty Jenkins, di poter sfruttare ed approfondire tematiche quali la consapevolezza femminile, il femminismo ed il reagire contro le oppressioni.E' una pellicola su quanto l'uomo possa essere malvagio, dal più piccolo ed insignificante gesto alla più grande violenza e cattiveria capace d'investire l'intero mondo, il tutto osservato dal punto di vista innocente di Diana, da sempre estranea al quel tipo di eventi.
Ovviamente non tutta la pellicola è meravigliosa, specie per gli ultimi venti minuti che purtroppo scadono nel banale e nel cliché. Tutto sommato però questa nuova Wonder Woman convince e probabilmente si farà vedere ancora.