La Polonia non ci sta, la notizia delle più che probabili sanzioni nei confronti del governo di Varsavia che, insieme ad Ungheria e Repubblica Ceca, si dimostra inadempiente al piano di ricollocamento dei migranti deciso da Bruxelles, è stata accolta malissimo. Oltretutto la reazione è stata quella di mettersi ulteriormente di traverso ed indica l'intenzione polacca di proseguire sulla stessa linea. "Sono azioni che indicano la debolezza della Commissione Europea", ha commentato Rafal Bochenek, portavoce del governo di Varsavia.

'Il reinserimento non risolve il problema'

La posizione della Polonia è sempre stata contraria al reinserimento dei migranti. Per Bochenek non solo "non risolve il problema, ma non è un'azione umana. Va contro la volontà degli stessi migranti che non vogliono essere sparpagliati in giro per l'Europa". Pertanto, la posizione polacca sulla questione rimane quella enunciata a suo tempo dalla premier Beata Szydlo, di netto rifiuto ad accogliere i profughi sul territorio. "In primo luogo - ha sottolineato Bochenek - la soluzione migliore resta quella di fornire aiuti umanitari sul posto. Non dobbiamo permettere gli imbarchi sulle 'carrette' del mare, con le quali molte persone sono annegate nel Mediterraneo. Il piano di reinserimento dell'UE non risolve affatto il problema delle stragi".