C'è stata una nuova strage di migranti nel Canale di Sicilia, ad una trentina di miglia dalle coste libiche. 200 profughi sono caduti in mare da un barcone in difficoltà poco prima dell'arrivo dei soccorsi. È drammatico il bilancio: 34 vittime, fra le quali almeno 10 bambini, e centinaia le persone soccorse dalla navi della Guardia Costiera e dalle organizzazioni ONG.

Scene da film dell'orrore

Dagli scatti fotografici postati sui vari social, si notano i volti disperati di molti migranti caduti in acqua che cercano di restare a galla in attesa che arrivino gli aiuti.

Non è una scena di un film dell'orrore, ma una scena reale, alle porte d'Europa. Sempre lo stesso racconto: un barcone che al largo della Libia, stracolmo di migranti, più di 300, forse come spesso accade, si sono spostati tutti da una parte e in 200 sono caduti in mare. Si è fatto il possibile per salvarli, ma alla fine sono state contate più di 30 vittime, tra le quali almeno 10 sono bambini e molti sarebbero i dispersi.

Intanto continua l'inchiesta del Procuratore Zuccaro

A raccontare quest'ultima tragedia sono state proprio le foto e le immagini diffuse dal MOAS, l'organizzazione non governativa finita nelle polemiche dopo le accuse del Procuratore di Catania Zuccaro. La sua inchiesta prosegue, mentre le ONG continuano a salvare migranti, con i bilanci che non si fermano.

Secondo gli ultimi dati, sono più di 1500 i migranti morti nel Mediterraneo, solo da gennaio ad oggi, 200 solo negli ultimi cinque giorni. Nelle ultime ore sono state 4000 le persone portate in salvo. Le favorevoli condizione climatiche hanno fatto sì che un consistente numero di migranti partisse dalla Libia, alla ricerca della libertà e di quella tanto sperata serenità, verso l'Italia.

Infatti solo nella giornata di ieri, 24 maggio, le motovedette della Guardia Costiera italiana, coadiuvate anche da quelle della Gran Bretagna, della Spagna e da quelle del MOAS, hanno effettuato 15 operazioni di soccorso, nei confronti di 1800 migranti. Inoltre arriva anche una denuncia dell'organizzazione non governativa, Medici senza Frontiere (Msf), che accusa la Guardia Costiera libica di aver minacciato, con spari intimidatori, i barconi di migranti, causando il quasi rovesciamento di un'imbarcazione. Quest'anno in base alle cifre diffuse dal Viminale, i migranti sbarcati in Italia sono oltre 50 mila, più 40% dello stesso periodo del 2016.