Sulla linea del fuoco, nel Donbass, ci sono molti ragazzi italiani a vestire la mimetica per difendere armi alla mano le regioni separatiste dell'Ucraina orientale. Ieri sera, giovedì 8 giugno, nella puntata conclusiva del programma Nemo - nessuno escluso (trasmesso su RAI 2) è andato in onda il reportage di Valentina Petrini e Gregorio Romeo dedicato alle storie degli italiani che combattono tra le file dei miliziani filorussi. Arruolarsi sembra davvero semplice: basta entrare in contatto con i gruppi del social network russo Vkontacte che raccolgono i membri delle repubbliche popolari di Donetsk e di Lugansk per ricevere il lasciapassare.

Italiani ed europei a combattere per Putin

I ragazzi impiegati in una guerra non loro hanno scelto di combattere per quella che definiscono "una guerra europea". Sono spinti da svariati motivi, alcuni dei quali dichiarati nel servizio all'intervistatrice Valentina Petrini, che li osserva da vicino recandosi fino alla linea di trincea, a circa 600 metri dal fronte su cui sventola un drappo di stoffa azzurro e giallo per segnalare il territorio ucraino. Tra i combattenti italiani c'è Alessandro Bertolini, ventunenne di Rovereto, che ha deciso di andare in Donbass per realizzare il suo sogno di diventare un soldato dopo il tentativo fallito in patria di entrare nell'esercito. Adesso il suo futuro lo immagina in Russia, dove si sente a casa sua e viene chiamato "bratan" (che vuol dire fratello) dagli altri combattenti.

Alessandro definisce l'Italia come una nazione debole, in preda al disordine, che rende i cittadini schiavi. Da qui la scelta di fiancheggiare quello che lui considera un popolo forte qual è quello russo. Anche un altro italiano intervistato nel reportage prima di Alessandro dice di sentirsi a casa propria: il lavoro in Italia l'aveva svilito, perciò ha deciso di impegnarsi in questa guerra.

La cena tra commilitoni

Il servizio si conclude in un locale del centro di Lugansk dove si svolge una cena tra gli indipendentisti ucraini filorussi e i loro commilitoni italiani ed europei. Nel corso della serata, un personaggio di spicco dell'estrema destra finlandese, a nome del Fronte Popolare Euroasiatico, consegna la medaglia al valore a un uomo piemontese di Fratelli d'Italia.

Dal 2014 la tensione non si abbassa tra Mosca e Ucraina. Secondo le stime dell'ONU, le vittime sono già circa 10 mila, ma si tratta di un numero approssimativo giacché la situazione è poco seguita dai media.