Non si placano, in Arabia Saudita e nel resto del mondo, le polemiche inerenti l'arresto e il seguente rilascio di una modella saudita, "colpevole" di essersi filmata mentre passeggiava in minigonna in un luogo pubblico presso Ushaiqer, famoso sito arabo che si trova a circa 150 chilometri dalla capitale Riad. L'arresto da parte delle autorità locali era scattato per la grave offesa alla decenza pubblica da parte della ragazza, e per aver violato la legge che impone alle donne di indossare l'abaya, il tradizionale abito lungo nero con velo abbinato.

Il caso: "Consentire alle persone di disobbedire alla legge porta il caos"

Non sono mancate le reazioni dopo il rilascio della modella, di cui non si conoscono ancora le generalità, anche se nel video postato in rete si è firmata con il nome Khulood. In Arabia Saudita l'opinione pubblica si è spaccata, mentre nel resto del mondo prevale in netta maggioranza la tesi che sposa la libertà dell'individuo. Tra coloro che hanno riservato parole dure sia contro il governo di Riad che, indirettamente, contro la modella protagonista del filmato, spicca in particolare una dichiarazione: "Consentire alle persone di disobbedire alla legge porta il caos". Questo commento è stato pubblicato dallo scrittore saudita Ibrahim al-Munayif, secondo il quale l'arresto della ragazza, con tutte le conseguenze del caso, doveva essere l'unica soluzione da adottare.

La pensa diversamente, invece, il connazionale Wael al-Gassim, scagliatosi contro gli insulti ricevuti dalla ragazza del video in questione. Lo scrittore e filosofo saudita ironicamente ha scritto: "Pensavo avesse ucciso qualcuno". Proseguendo nel suo discorso in difesa della modella in minigonna e di tutte le altre donne saudite, l'intellettuale si è domandato in che modo potrà avere successo il progetto denominato Vision 2030 del principe Mohammed bin Salman, che prevede un piano di riforme che, nei prossimi anni, potrebbe rivoluzionare radicalmente il volto del Paese.

Tornando all'arresto e al successivo rilascio della misteriosa giovane, la polizia saudita ha deciso di liberare la ragazza perché, nonostante abbia ammesso di essere lei la protagonista del filmato, quest'ultimo sarebbe stato pubblicato in un secondo momento a sua insaputa. Inoltre, inizialmente la diffusione del video in rete era stata attribuita ad un account riconducibile alla modella ma, in realtà, in seguito ad ulteriori indagini il profilo è risultato falso.

Se volete restare aggiornati sulle ultime notizie di cronaca estera e su eventuali novità inerenti il caso della modella in minigonna in Arabia Saudita, potete cliccare il tasto "Segui" posto in alto a destra.