Il corpo senza vita di Karar Nushi, il Brad Pitt iracheno, è stato ritrovato poche ore fa in una delle vie principali di Baghdad, la capitale dell'Iraq. Stando alle prime indiscrezioni, l'uomo sarebbe stato ucciso da un gruppo di fondamentalisti islamici vicini all'Isis. I genitori, un paio di giorni prima, avevano denunciato la scomparsa del giovane, ipotizzando che qualcuno avesse potuto fargli del male. Le prime sensazioni erano sfortunatamente quelle giuste. L'Iraq, compresa la sua capitale, si conferma un paese dove la violenza dettata dal fanatismo religioso sta diventando ormai un fenomeno fuori controllo.

Torturato e mutilato perché omosessuale

Dalle prime voci che si rincorrono circa l'assassinio del Brad Pitt iracheno, sembrerebbe che la causa sia da ricercare nella presunta omosessualità ostentata dal giovane. Karar era uno studente della facoltà di Arte e Spettacolo presso l'Università di Baghdad. Già in passato, come confermato anche dagli amici del giovane, aveva ricevuto aperte minacce di morte da parte di non meglio precisati gruppi fondamentalisti. Dalle parole, alcuni criminali sono passati ai fatti, compiendo un omicidio che sta destando profonda indignazione in tutto il mondo.

Ucciso nel momento migliore della sua carriera

Karar Nushi, nel corso degli ultimi anni, aveva visto crescere in maniera importante la sua popolarità nel mondo della televisione e del teatro, tanto che aveva ottenuto un più che discreto successo in alcune serie tv a sfondo satirico a cui aveva preso parte di recente.

I suoi amici, all'indomani della barbara uccisione, svelano che Karar si stava preparando per partecipare ad alcune sfilate di moda maschili. Il suo sogno però si è infranto ieri, quando il suo corpo torturato e mutilato è stato ritrovato in Palestine Street, una delle più affollate strade della capitale.

Libertà pagata con la morte

Più volte, negli ultimi tempi, Karar aveva manifestato apertamente il rifiuto verso un utilizzo strumentale della religione, nonostante più volte abbia pubblicato sul proprio profilo Facebook dei post che lo ritraevano in alcuni dei più importanti luoghi per uno sciita. La notizia della sua morte ha fatto il giro del mondo in breve tempo e adesso è una delle più battute dai quotidiani e siti internet europei e americani.

I suoi amici raccontano come Karar, conosciuto anche con l'appellativo di Brad Pitt iracheno, non avrebbe mai fatto del male a nessuno, e che mai nella sua vita ha abbassato la testa di fronte ai conservatori sunniti e sciiti, scegliendo di vivere liberamente la propria vita. Una libertà che ha pagato con la morte.