Morte Marco Vannini: è in corso in Corte d'Assise a Roma il processo a carico di Antonio Ciontoli e famiglia, accusati di omicidio volontario con dolo eventuale (Viola Giorgini, fidanzata del figlio di Ciontoli, deve invece rispondere solo di omissione di soccorso) in relazione alla morte del 20enne di Cerveteri, deceduto dopo ore di agonia a seguito di una ferita da arma da fuoco che l'imputato principale dice di avergli cagionato "accidentalmente".
Morte Merco Vannini: i dubbi sul figlio di Antonio Ciontoli
Antonio Ciontoli si è assunto la responsabilità di quel colpo di pistola, tuttavia da quanto emerso nel corso dell'ultima udienza, una nuova sconcertante ipotesi si sta facendo strada: e se il figlio di Antonio, Federico Ciontoli, fosse coinvolto direttamente nella vicenda?
Un dubbio legittimo, questo, figlio delle inedite ed inaspettate dichiarazioni rilasciate per la prima volta in aula dal teste, brigadiere della stazione dei carabinieri di Ladispoli, Manlio Amadori, davanti ai giudici: "Antonio Ciontoli mi disse 'Non posso dire tutto quello che è successo altrimenti inguaio mio figlio' ...".
Cosa celano queste parole? Forse Antonio Ciontoli si sta 'immolando' per proteggere il figlio? Federico Ciontoli, sentito a sommarie informazioni subito dopo il decesso del povero Marco Vannini, riferì di non trovarsi nella stanza in cui il 20enne venne ferito, la sera del 17 maggio 2015, e di essere accorso solo dopo avere udito uno strano rumore, da lui non identificato come un colpo di pistola.
Federico Ciontoli: gli elementi che lo smentiscono
Le sue parole sono state tuttavia clamorosamente smentite dall'esame dello stub, che individua eventuali presenza di tracce di polvere da sparo; ebbene, da quelle analisi sarebbe emerso che le particelle erano in numero maggiore addosso al ragazzo rispetto a quelle riscontrate sul padre il quale - se davvero ha esploso quel colpo di arma da fuoco - avrebbe logicamente dovuto averne su di sé in numero maggiore.
Una contraddizione, questa, che alimenta i dubbi su quanto accaduto nella casa dei Ciontoli a Ladispoli quella maledetta sera. A gettare ulteriori perplessità sulla veridicità del racconto fornito da Federico Ciontoli, le parole che la fidanzata Viola gli disse in caserma, subito dopo avere interloquito con il magistrato: "Ti ho parato il c***". Cosa ha taciuto la ragazza? Cosa ha omesso agli inquirenti pur di proteggere il fidanzato?