Italia, paese di giovani brillanti studenti disoccupati. Frotte di laureati, specializzati, dottorati devono fare i conti col precariato, con aziende che non riescono a fare altro che proporre loro dei contratti di stage, alla ricerca di quella stabilità e ascesa professionale ormai perduta da decenni.
L'eccezione che conferma la regola
In Italia, si sa questa è la regola e a ogni regola c'è un'eccezione: così capita che nonostante “laurearsi con 110 e lode a 28 anni non serve a un fico, meglio prendere 97 a 21”, tanto per citare le parole d’incoraggiamento del nostro ministro del Lavoro Giuliano Poletti, a Bari succede una vicenda letteralmente eccezionale.
Chi sano di mente penserebbe di poter competere con una laurea presa a 37 anni? Chi penserebbe di ricevere un incarico dirigenziale appena dieci giorni dopo la laurea? Ebbene è proprio quello che è successo in Puglia.
Da laureata a direttrice in 10 giorni
Barbara Santeramo, figlia del sindacalista Michele Santeramo, segretario provinciale della UGL e capo delle relazioni industriali in STP di Bari, si è laureata in Giurisprudenza qualche settimana fa all'età di 37 anni. Si tratta evidentemente di una dottoressa brillante che ha conseguito il titolo con la piena votazione di 110 e lode, un traguardo ammirevole se si considera che la suddetta lavorava già da oltre 10 anni per la STP, azienda di trasporto pubblico locale, come responsabile alle risorse umane.
Eppure la sua vicenda ha suscitato notevole scalpore: il 6 giugno scorso si laurea, e il 15 giugno, appena 9 giorni dopo, viene nominata dalla società in questione direttrice amministrativa senza nessun concorso o selezione interna.
L'assunzione fa scoppiare il putiferio
Il putiferio a questo punto è stato inevitabile, tanto più che proprio pochi giorni prima le segreterie provinciali di tutti i sindacati, tra cui la stessa sigla diretta dal padre, Michele Santeramo, avevano inviato una lettera alla Società Trasporti Pubblici in cui si sollecitava un intervento proprio in relazione ai problemi occupazionali.
I sindacati con la lettera in questione invitavano la STP e sanare problematiche relative a mancate assunzioni di personale (tra cui vincitori di concorso per operatori di esercizio, personale interinale) e la mancata erogazione di premi risultato. Nella lettera non si legge alcuna menzione relativa alle procedure di assunzione tant'è che la scelta di nominare proprio la figlia di un sindacalista ha lasciato sgomenti proprio tutti, a partire dagli altri sindacati fino al papà in persona che ha dichiarato: “Non sapevo nulla, non ero stato avvisato”, assicurando che il suo ruolo “non avrebbe influito minimamente sulla nomina”.
Se da una parte è vero che tale società non ha l'obbligo di fare concorsi pubblici non manca però di suscitare sgomento che una neo-laureata, seppur con anni di esperienza, venga nominata a distanza di neppure 10 giorni dal titolo, dirigente amministrativo. Che poi fosse figlia di un noto dirigente sindacale sarà stata una coincidenza, come sempre.