Il presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione, Raffaele Cantone, e il capo della polizia, Franco Gabrielli, hanno firmato un accordo quadro che consolida e potenzia la collaborazione tra l’anac e il Dipartimento della Pubblica sicurezza in attività di prevenzione e contrasto della corruzione nell'ambito della Pubblica amministrazione, che rappresenta uno dei settori maggiormente esposti al rischio d'infiltrazioni criminali. Con l'intesa sarà possibile realizzare uno scambio informativo fra Autorità, Direzione centrale per la Polizia criminale, Direzione investigativa antimafia e la Direzione centrale anticrimine.

Nell'accordo quadro si fa riferimento anche all'articolo 15 della Legge 241 del 7 agosto 1990, che prevede che le amministrazioni pubbliche "possono concludere tra loro accordi per disciplinare lo svolgimento in collaborazione di attività d'interesse comune".

L'impegno dell'Autorità nazionale anticorruzione

L'Anac si impegna a mettere a disposizione della Direzione centrale per la Polizia criminale tutte le informazioni presenti nella "Bdncp", Banca dati nazionale dei contratti pubblici, nonché le informazioni d'interesse presenti nel Casellario informatico dei contratti pubblici di lavori, servizi e forniture. Escluse informazioni inerenti a procedimenti penali in corso o soggette a vincoli imposti dalla legge, compreso il segreto istruttorio.

Le finalità del trattamento, da parte dell'Anac, sono legate allo svolgimento dell'attività istituzionale, in primis la vigilanza e il controllo per prevenire "l'illegalità nel settore dell'affidamento ed esecuzione dei contratti pubblici" nonché per contrastare la corruzione "in tutti gli ambiti dell'attività amministrativa", attraverso il controllo non solo sull'applicazione della normativa anticorruzione, anche sul conferimento degli incarichi pubblici e sul rispetto della normativa relativa alla trasparenza amministrativa.

Per quanto riguarda il trattamento dei dati comunicati dall'Anac alla Direzione centrale per la Polizia criminale, le finalità sono anche quelle di contrastare le infiltrazioni della criminalità nell'affidamento di contratti pubblici, nonché di quelli privati "che fruiscono di contribuzione pubblica". L'accordo, della durata di tre anni, "può essere rinnovato per ulteriori tre anni".

Sono di competenza dell'Anac non solo i contratti pubblici, anche attività di precontenzioso, misure anticorruzione, obblighi di trasparenza sui siti web istituzionali, casi di "pantouflage" e "whistleblowing".

Casi che esulano dalle funzioni

Negli ultimi tempi l'Anac ha ricevuto diverse segnalazioni riguardanti casi che "esulano dalle funzioni attribuite dalla legge". Sul sito dell'Autorità nazionale anticorruzione si legge che è stato approvato un comunicato del presidente per richiamare l'attenzione "sul perimetro d'intervento dell'Autorità" ed evitare che si creino "aspettative su questioni non pertinenti". Sono oggetto di archiviazione" le segnalazioni senza firma, anonime, con firma illeggibile o che non consentano d'identificare con certezza l'autore e dal contenuto generico.

Non vengono prese in considerazione, "per manifesta incompetenza", accertamento di responsabilità penali o erariali, presunti illeciti commessi da magistrati, procedure selettive e concorsi, irregolarità nelle nomine se non concernenti situazioni di incompatibilità degli incarichi, rivendicazioni sindacali, casi di malasanità, assenteismo dal lavoro, successioni, eredità, testamenti, confitti politico-istituzionali negli enti, anomalie nella gestione degli istituti di credito e finanziari, abusi edilizi e aumento delle tariffe.