Cancella paura, fame, fatica, inibizioni - casomai ne avessero alcuna - e garantisce euforia abbinata a un senso di onnipotenza. L'arma in più dell'Isis - quella più potente e incontrastabile - non consiste negli attentati, nelle bombe o nelle cinture esplosive che spesso - come nel tentato attacco a Cambrils, in Spagna - si rivelano false. L'arma più potente è la droga: i terroristi dell'Isis, infatti, pare si imbottiscano di Captagon, nome commerciale della fenetillina, un composto a base di amfetamina che, unito ad altre sostanze, dà ai terroristi la sensazione di essere invincibili.
Probabilmente l'autista del furgone - ancora ricercato - che ieri sulla Rambla di Barcellona ha ucciso 13 persone e ne ha ferite almeno un centinaio, era sotto l'effetto di questa sostanza stupefacente, come quasi sempre avviene per tutti i jihadisti.
Il "doping" del combattente Isis
Stando a quanto riportato da testimoni oculari scampati alla strage sulla Rambla di Barcellona, il terrorista alla guida del furgone killer rideva esaltato, e sembrava sotto l'effetto di droghe. Risvolti inquietanti che raccontano una storia non nuova, che accomuna i combattenti della jihad.
In Occidente, intanto, sta aumentando pericolosamente il consumo di droghe e si sta abbassando l'età media di coloro che fanno ricorso a sostanze stupefacenti, spesso con effetti devastanti: proprio in Spagna, in una discoteca della Costa Brava, qualche giorno fa l'italiano Niccolò Ciatti di 22 anni è stato ucciso da un giovane ceceno che l'ha pestato a calci e pugni mentre era sotto l'effetto di alcool e stupefacenti.
Dal canto loro, i terroristi usano il Captagon, associazione di amfetamine e teofillina, come fosse "doping". Il potentissimo stimolante cancella il senso di fame e di sonno, aumenta la soglia di sopportazione della fatica e del dolore, infonde forza e coraggio. Questa sostanza psicoattiva sintetica scorre solitamente nelle vene dei jihadisti quando compiono una strage, e potrebbe rappresentare una spiegazione plausibile della loro lucida ferocia.
Se assunta con la cocaina, garantisce un'esaltazione ed un'efficienza fisica ancora maggiori. Inoltre se associata ai cannabinoidi conferisce una condizione di allucinazione che dà la macabra capacità di sgozzare o di uccidere persone investendole con un furgone ridendo, proprio come ha fatto l'attentatore di Barcellona.
Il "farmacoterrorismo"
Il fenomeno del cosiddetto "farmacoterrorismo" muove affari illegali e aggrava la furia omicida dei kamikaze Isis. In passato prodotto nell'Europa dell'est, il Captagon si è diffuso attraverso la Turchia, il Libano e la Siria, in tutta la penisola araba, dove oggi viene regolarmente confezionato. Nel 2013, i carabinieri italiani inviati in Libia ad addestrare miliziani, riscontrarono che di questi circa il 30% era dipendente dalla sostanza.
I curdi - e non solo loro - hanno rinvenuto questa droga nelle tasche dei militanti dell’Isis uccisi. Siringhe con tracce di Captagon - perché si può anche iniettare - sono state trovate nella casa di uno dei responsabili degli attentati di Parigi del 13 novembre 2015.
Due ricercatori italiani, Giovanni Serpelloni ed Elisabetta Bertol, dell'Unità di ricerca interdipartimentale tossicologia forense e neuroscienze di Firenze, proposero allora di cercare nelle acque fognarie delle città dei vari Stati europei tracce di Captagon, per scoprire dove fossero i covi dei terroristi. Lo scorso febbraio, la sostanza è stata scovata per la prima volta in Francia: 135 chili nascosti in stampi industriali.
Vaccino messo a punto dagli scienziati americani
Un gruppo di scienziati americani, Kim Janda e colleghi dello Scripps Research Institute di La Jolla, in California, dopo uno studio condotto sui topi - pubblicato dalla rivista "Nature" - ha messo a punto un vaccino che permette di ridurre l'effetto di dipendenza scatenato dal Captagon. Ma quale terrorista vorrebbe mai provarlo? Sarebbe come fare outing, o decidere di cambiare "lavoro".