Occasione di "aggregazione e di arricchimento per i detenuti". Con questa motivazione, un ergastolano sta facendo una settimana di 'vacanza premio' in un hotel a quattro stelle a Breuil, in Val D'Aosta. Si tratta di Marino Occhipinti, l'ex poliziotto che faceva parte della "Banda della Uno Bianca", così chiamata per l'auto della Fiat usata in tutte le azioni criminose. L'organizzazione criminale composta, eccetto un membro, da poliziotti (i fratelli Roberto, Fabio e Alberto Savi, Pietro Gugliotta, Marino Occhipinti e Luca Vallicelli) è stata attiva dall'87 al '94, quando fu scoperta, specie in Emilia Romagna.

Per oltre sette anni ha messo a segno 103 azioni criminali, colpi ai caselli auostradali, banche, uffici postali e supermercati, spiegabili solo in parte con il movente economico, seminando terrore, 24 morti e 100 feriti. Occhipinti, condannato all'ergastolo per l'omicidio di una guardia giurata, gode della semilibertà dal 2012. Ora è in vacanza premio in Val D'aosta. I familiari delle vittime si domandano: "Che giustizia è?".

Dalla Via Crucis alle ferie in Val d'Aosta

Occhipinti, all'epoca dei fatti era vice-sovrintendente della sezione narcotici della Squadra mobile della Questura di Bologna e consigliere provinciale del Sap, il sindacato autonomo di polizia. Considerato un "membro minore" della banda, prese parte a un assalto a un furgone della Coop che provocò la morte della guardia giurata Carlo Beccari, e per questo è stato condannato alla pena dell'ergastolo.

Nel 2010, con un decreto motivato del tribunale di sorveglianza, dopo 16 anni di detenzione ha usufruito di un permesso premio di 5 ore per partecipare a una Via Crucis a Sarmeola di Rubano, nel padovano, con altri detenuti e accompagnato da operatori sociali. Nel 2012, il tribunale di Venezia gli ha concesso la semilibertà per lavorare fuori dal carcere. E ora, per conto della Cooperativa "Giotto" di Comunione e Liberazione, per cui lavora da 15 anni, sta trascorrendo una settimana a Cervinia in un albergo a 4 stelle. Gliel'ha permesso il tribunale di sorveglianza di Padova, dove è detenuto, che ha posto due condizioni: il regime di libertà vigilata e il divieto assoluto di intrattenersi con persone estranee all’iniziativa.

Occhipinti, ospite dell'hotel Cristallo in località Breuil, resterà fino a domenica tra le montagne della Valle d'Aosta. Nell'albergo, CL avrebbe organizzato un convegno, ma ovviamente l'iniziativa non è stata pubblicizzata. La cooperativa Giotto, per ora, non replica. Fonti di CL affermano che Occhipinti ha cambiato vita, è un detenuto modello e le sue "vacanze" rientrano in un'iniziativa comunitaria di raccoglimento ed esercizi spirituali.

Allibiti i familiari delle vittime

"Non mi aspettavo una cosa del genere, non è giusto, che giustizia è?": Rossana Zecchi, presidente dei familiari delle vittime, è sconvolta alla notizia. "I nostri morti non possono fare quello che vogliono", ha detto la donna, che proprio sulla questione permessi aveva interpellato il ministro della Giustizia, Andrea Orlando.

"Ci ha detto di stare calmi perché dopo 20 anni possono avere permessi". Pentito, dopo aver chiesto scusa ai familiari della guardia giurata, Occhipinti aveva chiesto uno sconto di pena: dall’ergastolo a 30 anni, usufruendo "a posteriori" del rito abbreviato, ma la Cassazione non gliel'ha accordato.

Deputato perplesso

La notizia lascia però perplesso Andrea De Maria, deputato del PD. Alla ripresa dell'attività parlamentare, De Maria intende assumere iniziative in merito, perché "le ragioni delle vittime, a cui lo Stato ha il dovere di rispondere, vengono sempre prima".