Nuovo impiego per i droni, accanto agli usi militari e civili (dalla caccia a terroristi e delinquenti alle consegne di prodotti, alle riprese aeree): la Francia ha dotato le proprie forze di polizia di droni attraverso i quali la CRS, la compagnia di sicurezza autostradale dell'Aquitania, può monitorare il traffico autostradale da 30-40 metri di altezza e irrogare una multa agli automobilisti che siano colti a compiere sorpassi a destra piuttosto che a restare sulla corsia di sorpasso o ancora a non tenere la distanza di sicurezza o a circolare sulla corsia di emergenza, e così via.
I droni riprendono la vettura e la targa durante il compimento dell'infrazione ed invia l'immagine a un ufficiale della polizia; quest'ultimo provvede a certificare l'infrazione e a identificare il veicolo, dopo di che invia sul posto una pattuglia per la compilazione del relativo verbale di contestazione della violazione delle regole di guida (la pattuglia è di norma appostata da qualche parte nell'area sottoposta alla vigilanza dei droni, così da poter raggiungere rapidamente il malcapitato immortalato dai droni stessi). In caso di contestazione della contravvenzione, le immagini riprese dal drone saranno mese a disposizione del pubblico ministero per l'eventuale azione giudiziaria intrapresa da chi si opponga alla multa.
Riferendo della novità, il quotidiano Le Figaro precisa che si tratta per ora di una sperimentazione (in corso soprattutto lungo alcuni tratti dell’A10 che collega Bordeaux e Parigi) decisa lo scorso anno ma messa in pratica da qualche mese e riferisce che la prefettura della Nuova Aquitania assicura che le multe aeree non servono per fare cassa ma solo per dissuadere gli automobilisti da atteggiamenti imprudenti durante la guida.
La stessa prefettura precisa peraltro che il drone consente di individuare qualsiasi tipo di infrazione al codice della strada.
L'impiego di droni per la vigilanza stradale e le multe deve essere autorizzato preventivamente dalla Direzione generale dell'aviazione civile (DGCA) ed è subordinato allo svolgimento di verifiche preliminari nelle aree dove si intende impiegarlo.
Alleati e non sostituti degli ordinari autovelox, i droni incorrono peraltro ancora in alcuni limiti tecnici: la videocamera di cui sono forniti non è dotata di zoom e dunque per identificare esattamente il veicolo da sanzionare devono avvicinarsi molto, altrimenti l'immagine della targa può non essere nitida, inoltre la loro capacità di restare in volo ai margini della carreggiata stradale è per ora molto limitata: le 3 batterie di cui sono forniti garantiscono nel complesso un'autonomia di volo di circa 60 minuti, parte dei quali devono essere utilizzati per le operazioni di decollo, posizionamento e rientro alla base di lancio.