La vicenda risale a due anni fa, ma è divenuta di pubblico dominio solo in questi giorni, in occasione del resoconto dell’attività della polizia municipale in consiglio comunale. Era l'estate del 2015 quando i vigili urbani si recarono in un condominio a seguito di una segnalazione di abuso edilizio, una piccola cantina utilizzata come abitazione. E scoprirono una realtà sconcertante, inimmaginabile per una città come Carpi. All'interno della minuta cantina di poco più di due metri avevano trovato rifugio due fratelli di origine balcanica, entrambi diciottenni.

Ma a lasciare basiti gli agenti fu il fatto che i due avevano una relazione amorosa, e che lei era incinta del fratello.

Una situazione di degrado sconcertante

La giovane coppia incestuosa viveva in quella cantina senza finestre né un bagno, con a disposizione un rubinetto per l'acqua, un fornetto elettrico e un giaciglio per dormire. "I due hanno ammesso subito di essere i genitori del bambino in grembo, cosa che dal loro punto di vista era normale, giustificandosi con il fatto di volersi molto bene" racconta la vice comandante dei vigili urbani di Carpi Daniela Tangerini, che era intervenuta in prima persona e che ha seguito il caso per un anno, fino all'estate del 2016, quando i due fratelli incestuosi hanno fatto perdere le loro tracce, scappando con il neonato.

Per gli agenti della polizia municipale intervenuti, insieme ad una mediatrice di conflitti e una psicologa, la difficoltà più grande fu riuscire a guadagnare la loro fiducia.

Inizialmente non volevano nemmeno aprire, parlavano "protetti" dalla porta chiusa. Per convincerli ad aprire e valutare la situazione si sono resi necessari vari colloqui. Lui viveva a Carpi da alcuni anni e parlava italiano, mentre la sorella capiva solo la sua lingua. Il fratello si dimostrava molto protettivo nei confronti della ragazza, la lasciava sola solo per uscire ad elemosinare e procurarsi da mangiare.

Denunciato per incesto

Quando la gravità della situazione è emersa ed il caso è stato preso in carico anche dai servizi sociali il giovane è stato denunciato per incesto, e dopo alcuni mesi un magistrato gli ha tolto la patria podestà sul nascituro. Agenti e assistenti sociali dovevano muoversi con prudenza, in quanto c'era il rischio concreto che scappassero, andando a partorire in strada mettendo a rischio la vita del bambino.

Per fortuna questo non è avvenuto ed il bambino è nato al sicuro, presso l'ospedale Ramazzini di Carpi.

Nell'estate del 2016 la municipale ed i servizi sociali riuscirono a convincere la mamma a trasferirsi in un appartamento con il piccolo. Fino a quel momento avevano continuato a vivere tutti e tre nella angusta cantina. "Li portavamo dal pediatra e acquistavamo i pannolini per il bambino di tasca nostra" racconta la vice comandante della polizia municipale. Ma appena i due fratelli hanno intuito che sarebbero stati separati sono scappati all'estero". Abbiamo fatto tutto il possibile", conclude Tangerini.