Si sa, in estate ogni regione del nostro Paese ospita diverse sagre, ottime occasioni di aggregazione per gustare specialità tipiche dei diversi luoghi o per assistere dal vivo ad interessanti eventi all'aperto, quali concerti e spettacoli teatrali. Purtroppo, però, a causa di organizzazioni spesso inadeguate, non tutti vengono messi nelle condizioni di divertirsi allo stesso modo. Ci troviamo in Salento, precisamente nel comune di Acquarica del Capo, in provincia di Lecce, dove dal 28 al 30 luglio scorsi si è tenuta l'edizione 2017 della sagra Grano in Festa.

Nel corso dell'ultima serata, ha avuto luogo il concerto dei Boom Da Bash, nota band della zona seguita in modo particolare dai più giovani, alla quale ha voluto partecipare anche un 14enne con alcuni problemi motori, accompagnato dai suoi genitori. È proprio il padre del ragazzino, appartenente alla forze dell'ordine, ad aver messo in luce una situazione decisamente spiacevole.

Un'organizzazione non inclusiva

L'uomo ha precisato di non avere nulla contro gli organizzatori ma di aver voluto raccontare la propria disavventura come un semplice sfogo, anche a nome degli altri genitori di figli con disabilità. Secondo lui, come già avvenuto in anni precedenti, l'organizzazione non ha tenuto conto delle problematiche legate a chi utilizza una carrozzina.

La famiglia, infatti, si è ritrovata rinchiusa tra 4 transenne, come in una sorta di recinto per animali, ed è stata costretta ad utilizzare come pedana improvvisata alcune balle di fieno presenti alla festa, nonostante fossero indubbiamente pericolose, dato l'elevato numero di fumatori presenti. Il militare ha allegato alle sue dichiarazioni anche una serie di scatti, che mostrano con evidenza le condizioni in cui lui e i suoi cari si sono ritrovati ad assistere al concerto.

Il padre: 'Tutti devono avere gli stessi diritti'

Il padre dell'adolescente è convinto che questa non sarà né la prima, né l'ultima manifestazione organizzata senza tenere conto di determinate evenienze ed è rimasto indubbiamente avvilito perché ritiene che tutti dovrebbero poter esercitare gli stessi diritti. Lo sfogo del genitore si è concluso con una speranza, quella che le sue parole possano sensibilizzare il più possibile coloro che si occupano dell'organizzazione degli eventi, affinché in futuro il divertimento diventi sempre più accessibile.