Venti di guerra sempre più sostenuti nei cieli sopra la penisola coreana. Questa mattina quattro jet e due bombardieri USA hanno simulato un attacco alla Corea del Nord nel corso di un'esercitazione insieme a quattro F-15K sudcoreani. Si tratta della prima risposta militare di un certo peso specifico da parte degli Stati Uniti al regime di Pyongyang e a Kim Jong-un. Non si esclude una replica, fin dalle prossime ore, da parte dei nord coreani, considerato l'atto ostile manifesto di americani e vicini di casa. Non più tardi di tre giorni fa il leader supremo della Repubblica Popolare Democratica di Corea aveva mostrato un accenno della propria potenza missilistica ai danni del Giappone.
L'esercitazione con Seul
Una semplice esercitazione, o forse qualcosa di più, che potremmo definire risposta o provocazione, indipendentemente da che parte si voglia leggerla. L'aria è tesa a 72 ore dal nuovo lancio nordcoreano di un missile a medio raggio che ha sorvolato il Giappone prima di inabissarsi nell'Oceano Pacifico, dopo una percorrenza di oltre 3.000 km. Quanti ne sono sufficienti a Kim Jong-un e alla Corea del Nord per mettere paura agli Stati Uniti non soltanto nello specifico su Guam, ma anche sulle città più popolate della costa occidentale. Tra queste anche Los Angeles, che conta una popolazione di 4 milioni di persone.
Stamani quattro jet F-35B invisibili e due bombardieri B-1B hanno dato vita insieme a 4 F-15K sudcoreani ad un'esercitazione in grande stile, comprensiva di "bombardamento fittizio" sulla penisola coreana.
A riferirlo è l'agenzia Yonhap, che cita fonti anonime provenienti dal governo di Seul. L'esercitazione arriva due settimane esatte dopo il sesto e più potente test nucleare che il regime di Pyongyang abbia mai svolto ad oggi, causando un terremoto avvertito distintamente anche nell'estremità orientale della Cina.
Russia e Cina si esercitano nel Pacifico e nel Mar del Giappone
Da oggi riprenderanno anche le esercitazioni congiunte di Russia e Cina. Fino al 21 settembre le due forze alleate saranno impegnate nella fase costiera dell'esercitazione, che si terrà di fronte alla città russa di Vladivostok. Il giorno successivo, fino al 26 settembre, inizierà invece la seconda e ultima fase, quella marittima, che prevede una serie di azioni congiunte nel Mar del Giappone.
Sono esercitazioni totalmente scollegate rispetto a quanto avvenuto oggi sui cieli della penisola coreana ma rappresentano ugualmente un segnale forte e chiaro della tensione che si respira in quell'area del mondo.