Il referendum sull'indipendenza si sta avvicinando e la procura spagnola non perde tempo. La Polizia catalana ha ricevuto l'ordine dal governo centrale di recintare tutti i luoghi adibiti ad uffici elettorali: l'intento rimane sempre quello di bloccare ed impedire il voto. Entro la giornata di sabato la polizia regionale prenderà il totale controllo dei seggi sino alle ore 21 della domenica, presunto orario di chiusura. Nessuno potrà recarsi nei luoghi adibiti ad uffici elettorali e nessuno potrà votare nel raggio di 100 metri dai seggi. Verrà inoltre sequestrato qualsiasi tipo di materiale inerente all'esercizio del voto come urne, computer e schede elettorali.

I locali verranno recintati e sigillati per impedire l'istituzione dei seggi, prevista per le ore 7.30 di domenica 1 ottobre.

Governo centrale

Il premier spagnolo, Mariano Rajoy spera "che questa vicenda termini al più presto. La catalogna ha perso il buon senso": questa la dichiarazione resa in occasione della conferenza stampa alla Casa Bianca in compagnia del Presidente degli Stati Uniti."Quello che conta è il dialogo. E' necessario l'avvio di una nuova fase. L'indipendenza della Catalogna non giova ai cittadini". Anche Donald Trump asseconda il governo centrale: "la Spagna è una grande nazione e non deve dividersi".

Nel frattempo l'ambasciatore spagnolo a Roma, Jesus Gracia, ha dichiarato che il dialogo tra il governo centrale e Barcellona potrà essere riaperto solo ed esclusivamente se verrà cancellata dalla Catalogna l'idea di indipendenza.

"Il governo regionale catalano è trasgressivo, non rispetta le leggi della Corte Costituzionale", afferma l'ambasciatore. "L'1 ottobre sarà una giornata difficile, ma non ci saranno problemi. Non si può distruggere la popolazione spagnola. Conto nel buon senso della Catalogna. Il referendum sull'indipendenza non si terrà perché illegale.

E' pericoloso creare una rottura tra Catalogna, Spagna ed Europa". L'Unione Europea, infatti, nei giorni scorsi aveva preso posizione nella diatriba tra governo centrale spagnolo e Barcellona in merito al referendum sull'indipendenza: Bruxelles ha dichiarato di prediligere l'ordine costituzionale della Spagna, come quello di tutti gli altri stati membri dell'Unione Europea.

Anche la Francia si è schierata con il governo centrale spagnolo: l'intento unanime rimane quello di dover combattere per mantenere unita una forte nazione.

Puigdemond

Nel frattempo il presidente catalano, Carles Puigdemond, accusato per "malversazione" rischia l'arresto, ma non si tira indietro: "Il referendum si terrà", afferma. " La Catalogna non sta trasgredendo, ma sta ubbidendo al Parlamento catalano. I trattati internazionali, infatti, riconoscono l'indipendenza dei popoli anche se non sussiste un accordo con lo Stato".