È tutto pronto. Lunedì 18, alle 11, si terrà la cerimonia d'inaugurazione del nuovo anno scolastico, "Tutti a Scuola 2017", con l'intervento di Sergio Mattarella, capo dello Stato, e Valeria Fedeli, ministra dell'Istruzione. L'appuntamento è previsto a Taranto, alla presenza di studenti provenienti da tutta Italia, nel cortile della scuola primaria intitolata a Giovanni Falcone, nel quartiere "Paolo VI", che fa parte dell'Istituto comprensivo Luigi Pirandello. Programmata la trasmissione dell'evento in diretta televisiva, su Rai 1, dall'inizio fino alle 13.
I primi studenti a tornare in classe sono stati quelli di Bolzano, dal 5 settembre già in aula. Nel rispetto del calendario scolastico, l'11 settembre toccherà alle scuole di Piemonte, Trentino, Friuli, Abruzzo e Basilicata. Il 12 sarà la volta di Lombardia e Molise. Il 13 suonerà la prima campanella anche nel Veneto, il 14 in Valle d'Aosta, Liguria, Sardegna, Campania, Calabria e Sicilia. Il 15, infine, Emilia Romagna, Toscana, Marche e Lazio.
Docenti e posti vacanti
I primi d'agosto, il Consiglio dei ministri, su proposta della ministra per la semplificazione e la Pubblica amministrazione, Maria Anna Madia, e secondo quanto illustrato dalla ministra Fedeli, aveva approvato tre differenti autorizzazioni ad assumere, a tempo indeterminato, per coprire i posti vacanti e disponibili, 259 dirigenti, 51 mila e 773 docenti, 56 unità di personale educativo e 6 mila e 260 amministrativi, tecnici e ausiliari, i cosiddetti "Ata", per l'anno scolastico 2017-18.
Nel volgere di circa un mese sono state effettuate circa 30 mila assunzioni di docenti. Al Nord e al Centro della Penisola, fino alla Toscana, il maggior numero di cattedre vuote, particolarmente nelle scuole secondarie di primo grado. Matematica, Lingue e Sostegno in primis. Non vanno dimenticate, in tale contesto, le 15 mila cattedre che dovevano passare dall'organico di fatto a quello di diritto, nonché le 40 mila deroghe del sostegno, dalle stime dell'Osservatorio dei diritti della scuola.
Stesso discorso per i 10 mila docenti che occupano gli "spezzoni" di cattedra. Oltre 13 mila, infine, i "prof" orientati verso il "part time" e non solo, anche dottorati di ricerca, congedi e aspettative familiari. Sarebbero almeno 100 mila i supplenti, dunque, secondo i sindacati.
Il rito che si ripete
Il ritorno in classe per gran parte dei ragazzi italiani è solo una questione di giorni.
Un rito che si ripete, di anno in anno, fra zaini pesanti e, spesso, insopportabili mal di schiena. I consigli del dottor Joshua Hyman, della Chirurgia ortopedica del New York-Presbyterian Morgan Stanley Children's Hospital, potrebbero rivelarsi utili, si legge sul sito web dell'Ansa. La prima cosa importante da non sottovalutare, secondo Hyman: il peso degli zaini non dovrebbe superare il 15 per cento di quello dei bambini. Poi occorre alleggerire il carico, parlandone con l'insegnante. Alcuni libri potrebbero essere lasciati a scuola. In ogni caso, meglio uno zaino con due bretelle, larghe, evitando di concentrare il peso su una sola parte delle spalle. Lo stesso zaino non deve essere più lungo del tronco del bambino.
I genitori sono chiamati a osservare anche eventuali cambi di postura o disturbi e fastidi di diverso genere. Se il bambino avvertisse un dolore persistente, opportuno parlarne con il pediatra. Capitolo spese. Il costo complessivo di libri, diari, cartelle e oggetti di cancelleria incidono non poco sul bilancio familiare. L'Osservatorio nazionale Federconsumatori ha monitorato il costo del materiale scolastico, rilevando un aumento medio dello 0,7 per cento rispetto all'anno scorso. Non si va solo in cartolibreria, negli ultimi anni ha preso piede anche l'acquisto on line.