Dopo 45 anni di servizio e oltre 250mila ore di volo, l’aeronautica militare italiana ha “pensionato” il suo più anziano aereo in servizio, il Breguet P-1150 Atlantic. Si tratta di un velivolo entrato in servizio nel 1965 con compiti di antisommergibile, un ruolo che ha svolto più che egregiamente durante l’intero periodo della Guerra Fredda, quando la presenza di mezzi navali sovietici nel Mediterraneo era particolarmente intensa. In tempi più recenti, i Breguet Atlantic sono stati protagonisti della sorveglianza marittima durante le operazioni Mare Nostrum e Mare Sicuro, confermando l’alta affidabilità che ne ha permesso di prolungarne l’attività sino a oggi.
L'addio ufficiale a Sigonella
La cerimonia che ha celebrato il termine del servizio attivo del Breguet Atlantic si è svolta presso la base di sigonella, sede del 41° Stormo Antisom, alla presenza dei capi di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, generale di squadra aerea Enzo Vecciarelli, e della Marina Militare, ammiraglio di squadra Valter Girardelli. In questa stessa occasione è stato presentato il velivolo che andrà a sostituire il Breguet Atlantic: si tratta del P-72A, un pattugliatore marittimo ognitempo prodotto da leonardo e derivato dall’Atr72-600 civile. Gli equipaggi si stanno addestrando sin dal 2015 per passare ai nuovi sistemi d’arma e la consegna dei primi quattro P-72A all’Aeronautica sarà completata entro la fine di quest’anno.
Il nuovo aereo è già entrato in servizio e il primo impiego operativo è dello scorso maggio in occasione del G-7 di Taormina.
La storia del Breguet Atlantic
La lunga carriera del P-1150 è dovuta anche al fatto che è stato concepito e progettato esplicitamente per il ruolo antisom, non deriva da altri aerei né militari né civili al contrario, per esempio del P-3 Orion in dotazione all’Usaf e derivato dal Lockheed L-188 Electra.
L’Atlantic poteva operare sia autonomamente sia nell’ambito di operazioni aereonavali: nel corso degli anni, si è saputo adattare all’evoluzione dei diversi scenari del Mediterraneo passando dalla ricerca dei sommergibili della marina sovietica al controllo del traffico mercantile, oltre al pattugliamento e al controllo dei flussi migratori clandestini nel Sud del Mediterraneo.
Grazie alla sua autonomia e alla possibilità di volare a quote molto basse, ha svolto anche attività di ricerca e soccorso (“search and rescue”, Sar). L’Aeronautica Militare ha avuto in dotazione 18 Atlantic, nove assegnati al 30° Stormo di stanza a Cagliari Elmas e altrettanti al 41° Stormo di Sigonella. Nel 2002, con lo scioglimento del 30° Stormo, tutti i velivoli sono stati accorpati nel 41° Stormo. L’equipaggio era composto da 13 uomini, solitamente misti marina-aeronautica, le missioni avevano una durata media di circa 12 ore.
Il nuovo P-72A
Il P-72A, come si diceva, è un derivato dell’Atr72-600 civile ma Leonardo ha avuto il merito di sviluppare la versione militare realizzando un velivolo che, in pratica, risulta completamente diverso: il nuovo aereo è dotato di sistemi d’arma ed elettronici modernissimi, il sistema di missione Atos (Airborne Tactical Observation and Surveillance) viene gestito da quattro consolle multifunzionali dotate di radar a scansione elettronica, torretta eletto-ottica, capacità di identificazione e analisi in tempi reale delle emissioni elettromagnetiche rilevate nell’area operativa, capacità di comunicazioni satellitari in tempo reale.
L’autoprotezione è affidata al sistema ELT800V2 Esm, una suite che deriva da quella di cui è dotato il velivolo da trasporto C-27J Spartan.
In attesa della scelta del nuovo aereo antisom a lungo raggio, il P-72° garantirà missioni della durata sino a 10 ore e sino a 200 miglia nautiche dalla base di decollo. Eseguirà missioni di pattugliamento, ricerca e identificazione di navi, contrasto alla pirateria, al narcotraffico e alla immigrazione clandestina, ricerca e soccorso Sar, spionaggio elettronico Elint (Electronic Signal Intelligence).