Omicidio di Montesilvano, arrestato Massimo Fantauzzi. L’uomo, 46 anni, si è consegnato sabato scorso a una pattuglia dei Carabinieri che stava tenendo sotto controllo la sua abitazione nella cittadina adriatica. Ancora non è stato sottoposto all’interrogatorio di garanzia ed è detenuto in un carcere top secret, in isolamento, per ovvie ragioni di sicurezza. Ancora ignote le ragioni dell’omicidio

Omicidio Montesilvano, la conferenza stampa dei Carabinieri

I dettagli dell’operazione sono stati resi noti stamane nel corso di una conferenza stampa tenuta personalmente dal Colonnello dei Carabinieri Riscaldati, nella sede dell’Arma, una conferenza stampa tesa soprattutto a fare chiarezza sulle mille voci circolate nelle ultime ore in riferimento all’omicidio.

Dunque, a una settimana dall’episodio, si è risolto, o quasi, il giallo che aveva segnato la fine dell’estate in Abruzzo. L’omicidio è avvenuto alle 2.35 di sabato 16 settembre, in un ristopub di Montesilvano. La vittima, Antonio Bevilacqua, 21 anni, origini Rom, stava bevendo una birra con gli amici. All’improvviso è entrato nel locale un uomo con indosso un cappuccio rosso in testa, lo ha chiamato per nome e a sangue freddo gli ha sparato un colpo in faccia, per poi dileguarsi nel nulla. Il proiettile ha trapassato l’occhio sinistro del giovane, padre di una bambina di soli 9 mesi, uccidendolo sul colpo. Da quel momento è scattata la caccia all’uomo su tutto il territorio nazionale e in Europa, in particolare in Germania dove il 46enne ha lavorato come pizzaiolo per un lungo periodo

Omicidio Montesilvano, l'arresto

Soddisfatto, ma ancora molto cauto, il comandante Riscaldati sull’intero caso, “sul quale sono ancora in corso le indagini.

Nei giorni della fuga, sappiamo oggi che Fantauzzi ha vissuto all’aperto, si è nascosto nella zona della Marsica, a Ortona dei Marsi per la precisione. Probabilmente provato dal freddo, dalla fame, vivendo di stenti, ha deciso di consegnarsi alla giustizia ed è tornato verso Montesilvano, muovendosi con mezzi di fortuna e a piedi.

E a Montesilvano è stato preso da una pattuglia dei Carabinieri che teneva sotto controllo il quartiere in cui abita. Diciamo subito che non c’è alcun supertestimone che ha collaborato con gli inquirenti: nel locale, la sera dell’omicidio, non c’era solo Bevilacqua, ma molti avventori e tutti sono stati sentiti. Inoltre dalla famiglia Bevilacqua non è stata manifestata alcuna volontà di vendetta, mentre la famiglia di Fantauzzi si è dissociata dal proprio congiunto.

Infine la persona che sembra avesse messo una taglia sui social sulla cattura di Fantauzzi è stato convocato e sentito in Caserma. Chiaramente l’espressione di un singolo non può essere attribuita a un’intera comunità”.

Bocche cucite dei Carabinieri sulle motivazioni

Buio totale sul movente dell’omicidio. “Prima del tragico evento i due avevano litigato nel ristopub, ma mai nessuno degli inquirenti ha detto che avessero litigato per una questione di droga – ha aggiunto il Colonnello Riscaldati -. Il movente per ora è oggetto di indagine e dunque è giusto aspettare prima di dire verità parziali, e Fantauzzi ancora non è stato interrogato, del resto la legge dice che l’interrogatorio di garanzia deve avvenire entro 5 giorni dall’arresto”.

Il fucile usato per l’omicidio è stato ritrovato grazie alle indicazioni di Fantauzzi, che lo aveva seppellito sotto terra nella zona di Ortona dei Marsi. Riporta la matricola abrasa, “dunque è un’arma illegale, la manderemo all’esame dei Ris di Parma per avere qualche ulteriore indizio circa la sua provenienza, e Fantauzzi verrà ovviamente incriminato anche per ricettazione”.

Fantauzzi detenuto in isolamento

Ora Massimo Fantauzzi è detenuto in carcere, “è in isolamento e non riteniamo necessario dire in quale carcere è rinchiuso”, ha detto il colonnello Riscaldati. Questo, probabilmente, anche per ragioni di sicurezza dopo che la stessa sorella di Fantauzzi, Sabrina, rinchiusa per altri reati nel carcere di Chieti, è stata pestata da alcune Rom detenute in seguito all’omicidio del giovane Bevilacqua, e, anche lei, trasferita e posta in isolamento