Mancano alcuni giorni all'inizio del processo d'appello nei confronti di Veronica Panarello, accusata di aver ucciso il figlio Loris Stival, di appena otto anni, per aver scoperto, si presume, la sua relazione "clandestina" con il suocero. L'omicidio è avvenuto il 29 novembre del 2014 a Santa Croce di Camerina, in provincia di Ragusa, in Sicilia. La donna è stata condannata a trent'anni di reclusione per omicidio. Il piccolo Lorys, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, fu ucciso e gettato in un canalone.

I processi

Il processo di secondo grado, iniziato lo scorso 6 luglio 2017, le ha offerto la possibilità di recarsi al cimitero dal figlio in un giorno stabilito dalla polizia penitenziaria.

Una breve visita per quel bimbo di appena otto anni che, in un giorno qualunque, ha smesso di vivere. A distanza di anni, Veronica Panarello, che si trova rinchiusa nel carcere di piazza Lanza di Catania, continua ad accusare il suo suocero, Andrea Stival: secondo le sue dichiarazioni, sarebbe stato l'uomo ad uccidere Loris. Le accuse nei confronti dell'uomo, però, non sono ancora state accertate.

Le lettere di Veronica Panarello

Lo scorso luglio, dal carcere, Veronica inviò una lettera in cui raccontava: "Dal 29 novembre 2014 la mia vita si è fermata stravolgendosi completamente, e ciò che sto vivendo non lo auguro a nessuno". La Panarello racconta di come dal ruolo di madre sia passata, all'improvviso, a quello di detenuta.

Con l'aggiunta di una accusa orribile: quella di aver ucciso il suo bambino. La Panarello cita, non direttamente, anche il marito, raccontando di come gli sia stata vicino in questo brutto periodo soltanto il padre e lo studio legale. Chi diceva di amarla e volerla bene è scomparso nel nulla. Il 17 ottobre 2016 il primo grado, a distanza di un anno, il secondo e intanto Veronica continua a dichiarare di non poter accettare che gli vengano addossate colpe per qualcosa che non ha commesso.

In fondo, la donna si incolpa di non aver protetto abbastanza Loris ma sottolinea di come non l'abbia ucciso lei. Tanto il dolore da parte della presunta assassina, nei confronti del marito, Davide, e dell'altro figlio, di cui non ha notizie da più di un anno senza sapere come sta, cosa fa, e la sua vita. Dal canto suo, Veronica, rinchiusa nella sua cella, continua a scrivergli affinché un giorno sappia che non l'ha mai abbandonato e che lo ha sempre pensato, nonostante tutto.

Da alcune ore, invece, circola sul web un estratto della lettera che Veronica Panarello avrebbe inviato, in esclusiva, a "Mattino Cinque": "Un giorno o l'altro mi crederanno. Non sono una lucida assassina né una criminale, così come ho scritto nella sentenza. Non mi perdonerò mai di non aver protetto Loris".