Un efferato omicidio, avvenuto in circostanze ancora da chiarire. I Carabinieri del nucleo investigativo di via Selci, presso Roma, hanno arrestato, su disposizione del Pm Eleonora Fini e del procuratore aggiunto Maria Monteleone, 5 uomini per concorso in omicidio volontario. I presunti colpevoli addetti alla sicurezza di un locale notturno, in viale dell'Oceano Atlantico, nel quartiere Eur sono accusati di avere pestato a morte Giuseppe Galvagno, un catanese di 50 anni da tempo residente nella capitale. La furia violenta dei 5 sarebbe sfociata in seguito ad una lite per futili motivi.

La vicenda

Giuseppe Galvagno era un imprenditore affermato della capitale, di origine catanese, da anni viveva a Roma e gestiva una serie di Bed and Breakfast nella zona di San Giovanni. Nella notte fra sabato e domenica si era recato con la sua compagna nella discoteca San Salvador in zona Eur. Secondo le prime ricostruzioni degli inquirenti l'imprenditore aveva fatto degli apprezzamenti di tipo sessuale alla compagna di un altro frequentatore del locale notturno. Il compagno della donna molestata si è adirato, fra i due è scoppiata una lite e hanno cominciato a picchiarsi tanto che sono intervenuti gli uomini della sicurezza, i quali hanno buttato fuori il Galvagno come disturbatore. La fidanzata della vittima ha accompagnato fuori dal locale il suo ragazzo, e lo ha lasciato in attesa all'esterno del locale per andare a prendere l'auto e riportarlo a casa.

Al suo ritorno però, ha raccontato ai militari, di averlo trovato in fin di vita, pestato a sangue. A nulla è servito l'intervento dei sanitari del 118, il 50enne è morto poco dopo in ospedale.

Le indagini dei carabinieri

Le indagini dei carabinieri si sono concentrate immediatamente sugli uomini della sicurezza del locale, sospettati di concorso in omicidio volontario.

Ancora l'accaduto non è stato chiarito dai militari, che devono ancora ricostruire la vicenda per intero, da quando è scoppiata la zuffa fino a quando il Galvagno non è stato trovato in fin di vita all'esterno della discoteca. Il proprietario del locale ha riferito agli inquirenti che la vittima era un personaggio piuttosto violento e che da tempo non frequentava il luogo di ritrovo.

Lo aveva visto solo tre o quattro volte in tutto, ed era venuto sabato per presentagli la sua nuova compagna. Una testimonianza rilevante che ha gettato uno spiraglio di chiarezza sulla posizione dei 5 buttafuori del locale indagati, appartenenti ad una società di security romana e che come le altre informazioni vengono catalogate dagli inquirenti come utili a capire cosa sia successo all'interno del San Salvador quella sera.