Un efferato delitto senza una chiara spiegazione. È stato ritrovato il cadavere di un uomo di 40 anni a sant'Andrea del Garigliano, un piccolo paese in provincia di Frosinone. Il corpo di Emanuele Bove, originario di Cassino, giaceva ormai privo di vita nei pressi del cimitero della cittadina, a pochi metri di distanza dalla sua auto. La salma presentava evidenti ferite forse inferte con un'ascia che, probabilmente, ne hanno causato la morte. I Carabinieri del posto hanno già cominciato ad indagare sul macabro omicidio.

Il ritrovamento

Il corpo di Bove è stato rinvenuto intorno alle 23 di ieri.

Il cadavere era riverso per strada in via Roma, abbandonato nei pressi del cimitero del paesino di circa 1.500 abitanti. Presentava una profonda ferita al volto, forse inferta con un oggetto molto affilato. Non molto distante dal corpo, gli inquirenti hanno rinvenuto anche la sua auto, una Peugeot 108 con il parabrezza completamente sfondato, non per un incidente, ma probabilmente per dei colpi assestati con un'accetta.

Le indagini dei carabinieri

Il sostituto procuratore di Cassino, Chiara D'Orefice, ha aperto un'inchiesta sulla vicenda con ipotesi di omicidio volontario. I carabinieri, nel frattempo, hanno avviato le indagini per rintracciare l'assassino. È stata sequestrata un'ascia - forse l'arma del delitto - appartenente ad un familiare di una donna precedentemente legata sentimentalmente alla vittima.

Nel frattempo sono partiti i primi interrogatori, con gli investigatori che attendono risposte anche dalle analisi richieste sull'oggetto sequestrato, nella speranza che possa contenere tracce ematiche riconducibili al responsabile dell'assassinio. Secondo le prime ricostruzioni degli inquirenti, alcuni testimoni avrebbero sentito litigare tre persone la sera dell omicidio proprio in via Roma; un'accesa discussione che non è passata inosservata.

Le forze dell'ordine hanno già individuato un sospettato, portato in caserma per essere sottoposto ad interrogatorio. Intanto i carabinieri stanno cercando anche il presunto terzo partecipante al litigio che ha preceduto la morte del quarantenne. Non è da escludere che il movente dell'omicidio possa essere di natura prettamente passionale, ma al momento non ci sono ancora notizie certe in tal senso.

Emanuele Bove era un impiegato del Caf residente a Cassino, non aveva nemici né, apparentemente, controversie in sospeso. Un delitto orribile che al momento è ancora avvolto nel mistero; una brutale violenza scatenata, forse, dalla gelosia.