E.M., un giovane di 32 anni, dall'aspetto affascinante, si è spacciato per anni per fotografo professionista pubblicando i propri lavori in rete e vendendoli a grandi testate internazionali.

La vicenda ha inizio quando l'uomo, di origine brasiliana, attiva un profilo Instagram, che in poco tempo diventa molto popolare grazie alla pubblicazione di centinaia e centinaia di foto. In alcuni mesi la storia del forografo, ex-surfista, sopravvissuto alla leucemia e uscito da un lutto dovuto alla morte del padre, arriva ad un giornalista, Fernando Costa Netto che in un'intervista racconta la sua storia.

il giornalista sottolinea come il giovane si sia fatto strada, nonostante le difficili vicende che lo hanno colpito, arrivando a vendere i propri lavori a testate e agenzie internazionali e raccogliendo le simpatie di centinaia di migliaia di follower.

Grandi testate giornalistiche e agenzie internazionali, come Bbc, The Wall Street Journal, Le Monde, Al Jazeera, Vice, The Telegraph, hanno pubblicato le sue foto, ma dopo avere attirato l'attenzione della BBC brasiliana, la favola del ragazzo venuto dal nulla che si è fatto da solo crolla.

Scoperto l'inganno

Lo scorso luglio, infatti, una giornalista dell'emittente brasiliana comincia ad indagare sulla storia del fotoreporter dell'ONU, rivelando la truffa.

il fantomatico fotografo, ex-surfista, sopravvissuto a malattie e lutti, eroe e figura di riferimento per tantissimi follower, in realtà non è mai esistito, o meglio non è reale ma è solo il frutto dell'immaginazione e dell'imbroglio di uno sconosciuto.

Da ricerche fatte da altri fotoreporter e utilizzatori di Google, le immagini pubblicate sarebbero state "rubate" da altri siti ad altri fotoreporter, tra cui Daniel.

C. Britt. Si ipotizza che le fotografie siano state sottoposte a specchiatura.

Che fine ha fatto il finto reporter

Il giornalista brasiliano, Fernando Costa Netto, preoccupato per le accuse al fotografo, che grazie alla sua intervista era arrivato agli onori della cronaca, ha tentato inutilmente di contattarlo per avere una spiegazione ma ha ottenuto come risposta solo una mail con la quale il finto fotografo asserisce di trovarsi in Australia e di essere intenzionato a passare un anno sabbatico viaggiando e vivendo su un furgone.

Tutti i soggetti coinvolti, le testate giornalistiche, i veri proprietari delle immagini e il giovane a cui è stata rubata l'identità si dichiarano scioccati e intenzionati ad andare a fondo alla vicenda. Al momento del finto fotografo non c'è più alcuna traccia.

Questa storia sembra, comunque, racchiudere in sé una morale e un insegnamento importantissimo nell'epoca del virtuale e dell'informazione veloce. Non tutto ciò che sembra credibile è reale. Sulla base di questo insegnamento la BBC brasiliana afferma di intensificare il processo di verifica delle fonti.