Quando ha visto i poliziotti entrare in casa per arrestare il figlio è scoppiata a ridere. Inizia così il racconto della madre del 16 enne nigeriano, arrestato insieme agli altri 3 componenti del branco che nella notte tra venerdì e sabato di due settimane fa ha violentato una studentessa polacca di 26 anni, per poi stuprare una trans peruviana, poche ore più tardi. Al Corriere della Sera, la donna ripete più volte che, secondo lei, la polizia italiana ha commesso un errore, in quanto suo figlio non sarebbe il violento che descrivono, da giorni, centinaia di testate giornalistiche in Italia, in riferimento allo stupro di Rimini avvenuto una decina di giorni fa.
Rimini, il racconto della madre di uno dei violentatori
"Mio figlio non è un violento, era con me al supermercato la mattina dopo". La madre di uno dei quattro ragazzi arrestati lo scorso weekend cerca di difendere così suo figlio, affermando come non sia il violento che gli inquirenti e i racconti delle vittime dipingono, sottolineando come fosse con lei al supermercato la mattina seguente al fatto per cui è stato posto in arresto insieme agli altri 3 presunti componenti del branco.
Il racconto della madre prosegue con altri dettagli che nulla però hanno a che vedere con l'eventuale innocenza del ragazzo. Secondo quanto riferito dalla mamma, il minorenne nigeriano non avrebbe mai fumato, tesi questa che cerca di mettere in discussione la descrizione che era stata fatta nei giorni scorsi, con il giovane dipinto come fumatore di spinelli.
La donna ha anche parlato della questione riguardante l'iPhone, con il figlio che avrebbe ricevuto in regalo l'ultimo modello del melafonino, anche questo motivo di discussione sui social. "Gliel'abbiamo comprato con i nostri guadagni", ribadisce la madre, anche se il problema - di certo - non è rappresentato dal modello di telefono, iPhone o meno, che si ha in tasca.
Il padre racconta un'altra versione
Di diverso avviso è invece il padre del minorenne nigeriano. L'uomo non ha alcuna intenzione di difendere il figlio, raccontando di come in passato lo abbia picchiato in diverse occasioni, cercando di fargli capire di come si stesse mettendo nei guai frequentando le stesse persone con cui è stato tratto in arresto nei giorni scorsi.
Il padre svela anche che la famiglia è completata da un quarto componente, la figlia di 13 anni, sorella del presunto violentatore. A questo proposito, l'uomo ha cercato di far comprendere l'atrocità compiuta al figlio, chiedendogli che cosa avrebbe fatto se avessero fatto lo stesso ai danni della sorella di 3 anni più piccola.