Sono circa le quattro del mattino di domenica scorsa quando, a Misterbianco, nel Catanese, si consuma l'ennesima violenza ai danni di una donna.

La notte passata in discoteca, il passaggio a casa con tre sconosciuti, l'alcool in corpo, l'adrenalina ancora in circolo e l'aggressione. A poche settimane dal dramma che ha visto protagonista una dottoressa della Guardia Medica di Trecastagni, un altro episodio di abuso sulle donne, prende piede.

I dettagli

E' sabato notte e a Catania non mancano le serate in discoteca dove andare a ballare e a divertirsi: in una di queste ci sono anche loro, tre ragazzi di Misterbianco e una 25enne di Palagonia.

E' quasi l'alba quando la ragazza accetta il passaggio dai tre amici, forse, uno di loro, lo conosce un po' meglio, si fida, si lascia andare, inconsapevole di quello che da lì a poco sarebbe potuto accadere.

Salgono in macchina, brilli, due dei tre amici hanno già chiare le loro intenzioni: violentarla! La vittima non si accorge di nulla, giungono nella zona di Misterbianco, precisamente nella strada Muscalora, nella periferia sud-est del centro storico. Zona isolata, lontana dal traffico cittadino, tutto perfetto per dar vita ad uno stupro. E' lì che la 25enne è stata violentata e successivamente abbandonata.

Quello che è accaduto successivamente non è ancora stato reso noto: quello che è certo è che la giovane sarebbe stata soccorsa da un passante intorno alle cinque del mattino.

Alcune ore dopo, i carabinieri della Tenenza locale hanno arrestato i tre ragazzi. Due di loro sono residenti nel centro storico di Misterbianco, uno nel rione di Montepalma e avrebbero un'età compresa tra i 22 e i 30 anni. Ad interrogarli, per svariate ore, il magistrato di turno che ha cercato di chiarire i fatti e ricostruire la vicenda.

La giovane 25enne, invece, si trova ancora ricoverata all'ospedale Garibaldi di Nesima: è proprio lì che le avrebbero prestato le prime cure.

'NO' alla violenza

Perché la giovane avrebbe deciso di salire in auto con tre sconosciuti? E, soprattutto, cosa faceva a Catania?Tante, troppe, le domande a cui, ancora oggi, non si trovano risposte.

Soltanto sabato scorso, alcune ore prima che un'altra violenza si consumasse nell'hinterland catanese, uomini e donne manifestano per dire "NO" alla violenza. Tutti vicini, solidali, e a gran voce, urlavano e dimostravano la loro solidarietà alla dottoressa di Trecastagni violentata per ore da un 26enne.