Una macabra vicenda conclusasi in prigione. E' morto ieri nel carcere di Bollate a Milano il famoso serial killer di Bolzano, Marco Bergamo. Il 51 enne era stato condannato a quattro ergastoli e a 30 anni di galera per avere ucciso 5 donne tra il 1985 e il 1995. L'uomo che era stato definito dalle cronache dell'epoca: il mostro di Bolzano è deceduto forse per delle complicazioni polmonari. Nei giorni scorsi era stato ricoverato in ospedale in seguito ad un malore.

Gli omicidi

Marco Bergamo è stato condannato per avere ucciso 5 donne nell'arco di 10 anni.

L'uomo conduceva una vita apparentemente impeccabile, svolgeva il suo lavoro di operaio e viveva assieme ai suoi genitori. Nulla nel suo comportamento faceva presagire agli altri, che fosse un mostro assassino. La prima vittima del serial Killer è stata uccisa il 3 gennaio del 1985. Marcella Casagrande, studentessa di 15 anni era una vicina di casa del condannato. La ragazzina è stata assassinata a coltellate come tutte le altre vittime del Bergamo. Il secondo delitto che viene imputato all'assassino è quello di Annamaria Cipolletti di 41 anni, un insegnante che saltuariamente svolgeva anche l'attività di prostituzione nel suo appartamento. La donna deve essersi imbattuta nel suo aguzzino, proprio praticando il mestiere più antico del mondo.

Gli altri tre omicidi attribuiti al Bergamo sono avvenuti tutti nel 1992. Le vittime sono state uccise mentre si prostituivano. Le tre donne quasi tutte ventenni : Renate Rauch, Renate Troger e Marika Zorzi sono state trucidate anche loro a colpi di coltello dal maniaco.

L'arresto e la condanna

Il mostro è stato arrestato dopo l'ultimo delitto a Bolzano nel 1992, mentre si stava allontanando velocemente dalla città.

Nell'auto del maniaco sono stati trovati i sedili macchiati di sangue dell'ultima vittima. Nel luogo del delitto è stato ritrovato uno specchietto retrovisore dell'auto del Bergamo. Durante l'istruttoria il serial killer ha ammesso di avere ucciso tre delle cinque vittime, negando sempre di avere ammazzato Annamaria Cipolletti e Renate Troger.

L'uomo è stato però condannato per tutte e cinque i delitti, sulla base di prove schiaccianti, basandosi soprattutto sulle modalità in cui gli omicidi sono stati commessi. Secondo i periti del tribunale infatti, l'assassino ha compiuto le uccisioni con estrema lucidità e con efferata spietatezza.

Nel 2014

Nel 2014 la Corte di Assise di Bolzano ha rigettato la richiesta di Marco Bergamo di essere giudicato con il rito abbreviato per i delitti da lui commessi. Secondo il tribunale infatti il maniaco non aveva diritto a nessun privilegio, in quanto nell'arco processuale della sua vicenda non era previsto il rito abbreviato per le condanne all'ergastolo. Nel codice penale italiano poi non è previsto questo tipo di benefici nell'applicazione retroattiva delle condanne definitive.