Il mistero di un uomo apparentemente "normale", Stephen Paddock. Un pensionato di 64 anni con la passione per il gioco, gli aerei, le armi e la caccia. Non aveva mai preso una multa, dichiara il fratello disperato. "E' come se un asteroide fosse precipitato nella nostra famiglia", afferma Eric Paddock per cercare di spiegare lo stato di shock dei familiari a seguito del massacro compiuto dall'uomo che forse non conosceva tanto bene, così come entrambi i fratelli, non conoscevano il loro padre, Benjamin Hoskins Paddock, che li aveva abbandonati da piccoli: un rapinatore di banche, entrato nella lista dei più ricercati d'America dopo essere evaso dal carcere.

Per Eric Paddock il fratello era una persona come tante, senza figli ma con due matrimoni alle spalle e diverse relazioni. Era il classico uomo che si poteva incontrare in un bar o in una nave da crociera a spendere anche 100 dollari al giorno per giocare ai videopoker. Eric conosceva bene la sua passione per le armi: il killer aveva portato i nipoti al poligono ma non sapeva che fosse anche un cacciatore, con una licenza emessa dallo stato dell'Alaska. Un segreto, probabilmente, tenuto nascosto come tanti altri.

Un passato da impiegato contabile

Stephen Paddock era un uomo benestante, un passato da contabile. Aveva fatto fortuna nel settore immobiliare: aveva diverse proprietà. Sua la casa a Mesquite, cittadina del Nevada a 120km da Las Vegas, dove attualmente conviveva con la compagna, in questi giorni all'estero.

Era un appassionato di aerei: ne possedeva due. Aveva anche una licenza, ma non era più valida. Nella casa di Mesquite hanno trovato un arsenale: sostanze esplosive, 19 armi oltre alle 23 che ha portato nella camera dell'Hotel Mandalay Bay dalla quale, dal 32esimo piano, ha compiuto la stage: una raffica interminabile di proiettili sulla folle inerme ha ucciso 59 persone e ferito 527 civili.

Fucili semiautomatici modificati per sparare raffiche più lunghe. All'interno della sua auto è stato rinvenuto anche del nitrato di ammonio, un composto chimico utilizzato per produrre alcuni esplosivi.

"Stephen non ha nulla a che fare con organizzazioni religiose o politiche", dichiara il fratello del killer. Due settimane fa lo avrebbe sentito per l'ultima volta.

L'uragano Irma ha lasciato senza elettricità la casa della madre 90enne in Florida e Stephen Paddock, preoccupato per la salute dell'anziana, ha cercato di inviarle degli aiuti: forse stava già pianificando la strage più sanguinosa della storica d'America.

Il massacro non è riuscito a spegnere le luci di Las Vegas, ma la città è in lutto e sotto shock: le persone devono ancora capire cosa è successo. "E' stata una carneficina. Sembra che un uragano abbia raso al suolo l'arena. Sembrava una scena di guerra": queste le dichiarazioni di alcune persone rimaste illese, ma che hanno assistito al massacro. Sulla bocca di tutti la parola "perché". C'è stata una rivendicazione dell'Isis ma gli inquirenti, per il momento, hanno dichiarato che non c'è un collegamento tra il killer sanguinario di Las Vegas ed i gruppi terroristici islamici.