Il delitto del piccolo loris Stival ha tenuto a lungo l'Italia col fiato sospeso, a cominciare dal giorno del ritrovamento. Come riportato dall'Ansa, la Corte D'Assise D'Appello di Catania ha rigettato le richieste del legale di Veronica Panarello, imputata per l'omicidio di suo figlio. Vediamo in particolare quali richieste non sono state accolte. La difesa della Panarello ha chiesto un'altra perizia psichiatrica sulla detenuta ed un confronto con il suocero Andrea Stival. Per chi non lo ricordasse, Veronica accusò suo suocero di aver assassinato il piccolo, confessando una presunta relazione sentimentale con l'uomo.

Secondo la versione dell'imputata, Loris avrebbe scoperto la relazione e minacciato di raccontare tutto al padre, Davide Stival. Il racconto non ha incontrato validi riscontri, per cui la Corte ha ritenuto superfluo un confronto tra Veronica e il suocero.Questo in corso è per la donna il processo d'appello, in quanto in primo grado è stata già condannata a 30 anni di reclusione per l'omicidio e 8 per l'occultamento del cadavere.

Ecco come si è svolta l'udienza d'appello

Durante la seconda udienza del processo d'appello per il delitto Stival, Veronica si è presentata in aula, a differenza del marito Davide. In primo grado, quest'ultimo è stato sempre presente, ma probabilmente ora ha scelto di non essere in aula.

Di sicuro non è semplice, per un padre, seguire il processo per la morte di suo figlio, assassinato brutalmente in tenera età. Il dolore straziante rischia di togliere il fiato. Veronica, dal canto suo, continua a professarsi innocente. L'unica colpa che la donna sembra imputare a se stessa è quella di non aver saputo proteggere suo figlio, come ha scritto in una lunga lettera inviata al programma Mattino Cinque. Il processo non si è ancora concluso, dunque potrebbero esserci nuovi colpi di scena. La Panarello rifiuta l'idea di essere etichettata come una fredda assassina e confida nei giudici affinché le credano. Come si saranno svolti i fatti in quella casa di Santa Croce Camerina che un tempo era focolaio di gioia per i coniugi Stival?

Il 29 novembre 2014 il cuoricino del piccolo Loris ha smesso di battere per sempre. Un angelo, salito al cielo troppo presto, attende giustizia. Intanto l'opinione pubblica è sempre più combattuta e si divide tra innocentisti e colpevolisti. Ai giudici l'arduo compito di arrivare alla verità.