Illecita detenzione e coltivazione di sostanze stupefacenti, questa l’accusa da cui dovrà provare a difendersi una casalinga romana di 48 anni. La 48enne è stata arrestata nei giorni scorsi dai Carabinieri della Stazione di Roma Villa Bonelli, a seguito del ritrovamento nel suo appartamento, e in particolare nel bagno di casa, di una piccola serra/laboratorio ‘fai da te’ e di quattro piante di canapa dell’altezza di circa 1,20 metri. La donna è stata accompagnata in caserma e trattenuta in attesa dell’udienza di convalida. Ma quello della casalinga romana è solo un esempio: la cronaca racconta ogni giorno di casi del genere. Il racconto di questo e di altri casi recenti.

Tradita dal forte odore nel pianerottolo: la scoperta dei militari

La perquisizione all’interno dell’appartamento della quarantottenne romana, tenuta d’occhio già da qualche tempo, è scattata a seguito della chiamata da parte di alcuni vicini di casa della stessa, in quanto nel pianerottolo si avvertiva un forte odore, tipico della marijuana.

L’aspetto sorprendente della vicenda è la scoperta di una piccola ma ben organizzata serra/laboratorio all’interno del bagno domestico. Nello specifico, all’interno del bagno, i Carabinieri hanno trovato una piccola serra con le pareti completamente rivestite da materiale riflettente. Rinvenuti, poi, anche strumenti di vario genere, come la lampada a fluorescenza dotata di aspiratore, un ventilatore e diversi termometri ad alta sensibilità per il controllo costante della temperatura.

Arresti da Nord a Sud: operaio nel piemontese, studente universitario nel calabrese

La quarantottenne romana è in buona compagnia. La cronaca locale, infatti, racconta di due casi simili nelle ultime ore, seppure un po’più 'tradizionali' quantomeno per quel che riguarda luoghi e modalità di svolgimento.

Il primo ha come protagonista uno studente universitario di 28 anni della provincia di Vibo Valentia, arrestato perché coltivava marijuana nel terreno agricolo di famiglia; mentre il secondo riguarda un operaio di 43 anni della provincia di Torino che curava la coltivazione di ben 29 piante di cannabis, di altezza compresa tra 1,20 e 2,90 metri, nascoste tra la fitta vegetazione dei boschi di Meugliano, in Valchiusella, vicino ad Ivrea.

Entrambi incensurati, lo studente e l’operaio sono stati scoperti e arrestati rispettivamente dai Carabinieri di Maierato e di Vico Canavese.

Scoperti molti ‘piccoli coltivatori’: la risposta dello Stato

E questi sono solo alcuni dei più recenti casi di operazioni dell’Arma che hanno portato alla scoperta di ‘piccoli coltivatori’ di cannabis: non più tardi di qualche giorno fa, i Carabinieri del Comando Provinciale di Avellino hanno denunciato all’autorità giudiziaria un 25enne di Bonito in Irpinia per la coltivazione di marijuana in un terreno agricolo; mentre è notizia delle ultime ore l’arresto in flagranza di reato di un 60enne di Ottaviano, nel Vesuviano, beccato a scegliere le parti più ricche di principio attivo da alcune piante di cannabis coltivate nel vigneto dietro casa.

Se è boom di notizie di operazioni dell’Arma che hanno portato alla scoperta di numerosi coltivatori di marijuana, la produzione di sostanze stupefacenti è un vero e proprio reato, punito con sanzioni penali molto forti: “… è punito con la reclusione da sei a venti anni e con la multa da euro 26.000 a euro 260.000”, recita l’art.73 del D.P.R n.390/1990, ovvero il Testo Unico in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza. Discorso diverso per l’uso medico, legale seppure a certe condizioni: prescrizioni mediche in casi ben circoscritti e obblighi molto rigidi per i pazienti, con la produzione e l’importazione riservate allo Stato e la distribuzione che può avvenire solo ad opera di farmacie autorizzate; mentre “il possesso entro la soglia dell’uso personale”, seppur depenalizzato, resta punibile con sanzioni amministrative e misure coercitive alternative al carcere.

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