Riccione (Rimini). Mentre la giovane vittima di un gravissimo incidente agonizzava a terra, lui con un dispositivo mobile non ha perso tempo e, invece di soccorrerla, si è connesso a Facebook e ha iniziato a condividere la sua agonia. Quella che vi raccontiamo non è la trama di un film splatter, ma quello che è successo la notte tra sabato e domenica scorsa in provincia di Rimini. Alla guida del suo motorino Simone Ugolini, ventiquattro anni di Riccione, stava percorrendo viale Veneto quando, per cause ancora in fase di accertamento da parte delle forze dell'ordine, ha perso il controllo del suo ciclomotore a poche centinaia di metri da casa si è schiantato violentemente contro un albero.
Una piccola folla si è subito avvicinata per vedere che cosa fosse successo. Immediatamente le persone accorse si sono rese conto della gravità della situazione. La giovane vittima stava agonizzando a terra in una pozza di sangue.
Diretta Facebook
Tra i 'curiosi' si trovava anche Andrea Speziali, ventinove anni di Riccione, esperto di arte e candidato alle prossime elezioni comunali. Speziali in quella tragica situazione ha estratto il proprio smartphone e dopo essersi connesso a internet ha iniziato una diretta facebook filmando quegli strazianti momenti.
"Chi mi segue, chiami aiuto - ha scritto, e mentre proseguiva il filmato e ha continuato - C' è sangue dappertutto, speriamo si salvi!". Ma il social ha risposto diversamente da quanto il giovane probabilmente si aspettava, infatti, coloro che si connettevano alla diretta hanno iniziato a bersagliarlo di critiche e insulti, basti pensare che la parola più delicata che veniva indirizzata era sciacallo.
La diretta non ha giustificazioni
"Mi hanno detto che avevano già chiamato i soccorsi, ero rimasto sconvolto e sotto choc per l'accaduto e volevo fare qualcosa per quel ragazzo a terra. Non stavo cercando notorietà - ha provato a difendersi l'autore del filmato - Ho iniziato a filmarlo e a fare una diretta perché volevo condividere il mio dolore, giuro che non stavo cercando lo scoop, ho capito la gravità del mio errore e ora chiedo scusa a tutti in particolar modo ai famigliari".
Già perché Andrea, forse vittima di questa società senza più valori e che vuole tutto in diretta subito, non ha preso in considerazione che tra le persone che avrebbero potuto vedere quel filmato c'erano anche i parenti della vittima.
Probabile inchiesta della procura
Proprio per questo motivo, ieri la polizia stradale ha sequestrato tutti i video e le foto incriminate, chiudendo anche il profilo di Simone che nel frattempo non ce l'ha fatta, ed è spirato spirato nel tragitto verso l'ospedale a causa dei gravi traumi subiti nell'incidente.
Tutto il materiale, sarà ora portato dinanzi al magistrato che dovrà decidere se aprire un'inchiesta nei confronti di Speziali. Le accuse verso l'autore del filmato vanno dalla violazione della privacy dei parenti del defunto, al procurato allarme, alla diffamazione verso gli operatori del soccorso. Quello che però resta, è il dramma di una famiglia, che ha vissuto in diretta la perdita di un proprio caro.