Due donne indagate per l'omicidio del fratellastro maggiore del dittatore nordcoreano Kim-Jong-un. La 25enne indonesiana Siti Aisyah e la 29enne vietnamita Doan Thi Huong rischiano la pena di morte. Secondo l'intelligence della Corea del Sud si tratta, ovviamente, di omicidio premeditato e sarebbe stato proprio l'attuale e tanto discusso leader asiatico ad organizzare l'uccisione di Kim Jong-nam, mai più visto né casualmente incontrato da 5 anni, ovvero dalla sua salita al potere.
Kim-Jong-nam, figlio primogenito dell'ex leader della Corea del Nord Kim-Jon-il e suo probabile successore prima di cadere in disgrazia, è stato ucciso il 13 febbraio scorso presso l'aeroporto di Kuala Lumpur.
Sarebbe morto nel giro di 15-20 minuti a causa di un agente Vx, il gas nervino più letale mai creato.
Agente Vx
Si tratta di un'arma chimica, classificata dall'Onu come arma di distruzione di massa e si presenta sotto forma di liquido incolore, privo di odore e di consistenza oleosa. La sua produzione ed il suo approvvigionamento sono stati vietati con la convenzione delle Nazioni Unite del 1993. L'esposizione può avvenire per esalazione, ingestione, contatto cutaneo o con gli occhi e provoca immediatamente la paralisi dei muscoli corporei compreso il diaframma. Il gas nervino sarebbe stato rinvenuto sul volto, sui vestiti, nel sangue e nelle urine di Kim-Jong-nam. A riferirlo è stato il ministro della salute della Malaysia, Subramaniam Sathasivam: "Bastano 10 milligrammi di agente Vx per stroncare la vita di un uomo di 70 kg.
Presumo che per Kim-Jong-nam la dose utilizzata sia stata molto più elevata".
Le prove
Ad incastrare le due giovani donne sarebbero state proprio le tracce di agente Vx e precursori rinvenute sotto le unghie delle mani e sui vestiti indossati il giorno dell'omicidio dalla donna vietnamita, mentre il gas nervino, in forma degradata, sarebbe stato trovato sugli abiti della ragazza indonesiana.
I risultati della perizia presentata e discussa oggi in aula dal chimico Raja Subramanian non lascia adito a dubbi. A Kuala Lumpur il processo è in corso da quattro giorni e durerà, almeno, sino alla fine del mese di novembre. La Procura, ora, sta attendendo la testimonianza di più di 100 persone per poter provare l'intento omicida delle due donne. Siti Aisyah e Doan Thi Huong rimangono le uniche sospettate di omicidio e rischiano, così, la condanna alla pena di morte.