"Pensavo di morire". Dal letto dell'ospedale San Camillo di Roma in cui è ricoverato, Kortik Chondro bengalese 27enne, cerca di ricostruire cosa gli è accaduto. Gli è difficile parlare, non tanto per l'italiano stentato ma per il dolore, lo choc, e le bende che gli coprono parte del viso. E' ancora frastornato in attesa di essere sottoposto a un intervento maxillo facciale, ma ricorda che è stato aggredito da 12 o 13 ragazzi senza motivo. Eccetto l'odio razziale. La polizia ha infatti arrestato un componente del "branco", tutti giovanissimi di età compresa tra i 17 e i 19 anni.

L'accusa è di tentato omicidio aggravato dall'odio razziale. Gli altri sono stati tutti indagati per istigazione dell'odio razziale.

Raid razzista nella notte romana

Alle 2 di notte di sabato scorso aveva finito di lavorare e aspettava l'autobus alla fermata di piazza Cairoli, tra largo Argentina e via Arenula, poco distante dalla sede del ministero di Giustizia e dal ghetto, in compagnia di un amico egiziano e altri due stranieri per tornarsene finalmente a casa. E' stato accerchiato da un gruppo di ragazzi e ragazze. "Erano in 12 o 13", racconta a fatica. Prima l'hanno offeso denigrandolo pesantemente. Lui si è limitato a rispondere: "Ragazzi state calmi", ma subito sono partite le botte. E il bengalese è stato sopraffatto.

In particolare responsabili del pestaggio sono 5 ragazzi. Primo tra tutti, l'arrestato, il 19enne Alessio Manzo di Acilia, periferia sud di Roma, lo ha preso a calci in testa. Sono state due ragazze della comitiva a salvare l'aggredito tirando via i picchiatori. "Sono state brave, altrimenti sarei morto".

Identikit dell'arrestato

La procura di Roma ha chiesto la convalida del fermo con l'emissione della custodia cautelare in carcere per Manzo. La convalida davanti al gip è attesa per domani. Manzo è un tifoso romanista con precedente per droga, foto di Hitler e Mussolini sul suo profilo Facebook, oltre che della "Magica". Durante una perquisizione in casa sua, sono stati trovati simboli fascisti.

A differenza degli altri aggressori della comitiva, la sua posizione è più grave perché, dopo il pestaggio di gruppo, si è avventato sul bengalese sferrandogli ripetutamente calci alla testa. Ma lui agli inquirenti ha raccontato ben altro: una rissa del sabato sera dopo aver bevuto un po' troppo. Gli altri quattro, un 17enne, due 18enni e un 19enne, invece sono stati denunciati a piede libero per lesioni aggravate e percosse. Anche loro sono tifosi romanisti ed ora è al vaglio degli inquirenti il loro legame con la tifoseria ultrà giallorossa. A una settimana dall'episodio delle figurine antisemite con il fotomontaggio di Anna Frank che indossa la maglia giallorossa, attaccate in curva sud da ultrà laziali, preoccupano gli inquirenti non meno gli estremisti delle tifosorie romaniste.

Identikit della vittima

kortik, come l'altro suo amico egiziano aggredito, lavora in in cucina come lavapiatti in un ristorante a Campo dei Fiori, storica piazza della movida romana. Da sei anni in Italia, ha regolare permesso di soggiorno. Dopo aver finito di pulire la cucina, stava andando a casa come tutte le notti. Di lì a poco, i ragazzi del locale l'hanno trovato a terra pieno di sangue. La polizia, arrivata 40 minuti dopo, ha arrestato Manzo, rintracciato poco distante. Il migrante è stato giudicato guaribile in 30 giorni. Monsignor Feroci, direttore della Caritas ammonisce: "Bisogna far capire ai politici che le loro parole incitano all'odio e possono scatenare la violenza nelle teste calde". Ma il leader della Lega, Matteo Salvini commenta: "Condanno l'aggressione, è scontato dirlo, ma metà dei carcerati sono stranieri".