Poche ore prima della morte era stato curato al Pronto Soccorso dell’Ospedale Civile di Sassari ma – misteriosamente – intorno alle 4 della scorsa mattina, è stata trovato morto di fronte al nosocomio sassarese. Proprio nel piazzale antistante l’ingresso del Pronto Soccorso, ma a diversi metri di distanza. Massimiliano Cabizzosu, 47anni, sassarese, con una vita abbastanza spericolata alle spalle, è stato notato da alcuni passanti – riverso a terra - mentre si recavano all’Ospedale e hanno immediatamente avvertito i soccorsi. Immediato l’intervento del 118 ma purtroppo il loro intervento è stato inutile.
Il cuore di Massimiliano Cabizzosu aveva già cessato di battere. Ora saranno le indagini e l’autopsia a stabilire le cause della morte dell’uomo che aveva avuto un passato di convivenza con la tossicodipendenza, oltre che aver avuto diverse grane con la giustizia.
Morte misteriosa
La morte di Cabizzosu è almeno per ora ancora avvolta nel mistero. Anche perché – dalle prime indiscrezioni filtrate – sembrerebbe che l’uomo al Pronto Soccorso dell’Ospedale Civile Santissima Annunziata di Sassari sia arrivato con le sue gambe, proprio il pomeriggio prima della morte, intorno alle 14. L’uomo – ai medici che l’avevano soccorso – aveva lamentato dei forti dolori gastrointestinali, con forti fitte all’addome.
Per questo motivo Massimiliano Cabizzosu era stata ricoverato nel reparto specializzato, nel quale gli era stata anche somministrata una terapia per il malessere che aveva. L’uomo era stato anche tenuto sotto osservazione nel reparto del nosocomio, proprio per monitorare la sua situazione. Ma improvvisamente – secondo quanto ricostruito – l’uomo si sarebbe staccato la flebo e sarebbe riuscito ad allontanarsi dal Pronto Soccorso.
I vicini di letto e gli infermieri hanno raccontato che era rimasto molto scocciato per tutto il tempo del ricovero. Al punto che era stato anche ripreso dagli addetti ai lavori. Poi l’improvviso allontanamento, la sparizione e il ritrovamento nel piazzale di fronte al Pronto Soccorso.
Un bassato burrascoso
Dieci anni fa Massimiliano Cabizzosu era stato arrestato da un poliziotto in borghese che l’aveva visto correre dopo che aveva fatto una rapina.
Il giovane infatti aveva puntato una ragazza che aspettava il bus e le aveva strappato la borsetta, non dopo averle sferrato un pugno in pieno volto mandandola al tappeto. Il poliziotto che aveva assistito alla scena aveva inseguito l’uomo e non senza fatica era riuscito a bloccarlo.
Dopo aver scontato la pena e aver lasciato il carcere di Macomer – qualche anno dopo – il giovane era andato a festeggiare il ritorno a casa a Sassari, andando a bere in giro per i bar. Ma – dopo a ver minacciato l’equipaggio di un’ambulanza con una siringa perché non voleva essere caricato per il suo stato d’ebrezza- era stato fatto tornare alla ragione dai Carabinieri che l’avevano arrestato dopo poche ore. Ieri il tragico epilogo di una vita vissuta sul filo del rasoio.