amanda knox, protagonista di un caso di Cronaca Nera che ha molto animato le pagine di giornali e dibattiti televisivi nazionali e internazionali negli ultimi anni, ha voluto ricordare la coinquilina Meredith Kercher a 10 anni dalla sua scomparsa. Il 1° novembre 2007, infatti, Meredith trovava la morte a Perugia: un destino terribile, causato da un coltello che le ha trafitto la gola.

Le dichiarazioni di Amanda Knox per la stampa e per la rete

Amanda Knox, in occasione del tragico anniversario della scomparsa di Meredith, ha rilasciato delle dolenti dichiarazioni al "Westside Seattle": "Mi manca molto Meredith e le sono grata per il ricordo dei tempi passati insieme".

La ragazza americana ritiene deprimente che ogni sua affermazione sia costantemente oggetto di critiche e insulti, sottolineando però come sia ben più dolorosa la scomparsa di Meredith, una ragazza che avrebbe certamente meritato di essere ancora in vita. "Anch'io ho il diritto di piangerla, come tutti voi", ha affermato Amanda. Diventata ormai una donna trentenne, ha rivelato che nel corso degli ultimi 10 anni ha ricevuto - e continua a ricevere - minacce molto gravi, anche di morte.

La giovane ha ricordato la vicenda anche su Twitter dove, con un breve ma incisivo intervento, ha esclamato: "6 years free", ovvero "da sei anni sono libera". Infatti il 4 ottobre 2011 Amanda Knox e Raffaele Sollecito sono stati assolti dalla Corte d'Appello di Perugia.

Dopo essere stata rilasciata, la giovane statunitense è rientrata in patria e non ha fatto più ritorno in Italia, dove il processo nei confronti suoi e di Sollecito è andato avanti per altri 4 anni.

Il tweet di Amanda non è passato inosservato, e l'opinione pubblica si è divisa - come sempre ha fatto in questi anni - tra innocentisti e colpevolisti.

Infatti, se da un lato il suo intervento social ha ottenuto molti "mi piace" di solidarietà e vari retweet, dall'altro non sono di certo mancate le critiche. "Assassina", hanno scritto alcuni utenti, evidentemente non convinti dalle motivazioni che hanno portato alla sua assoluzione. Qualcun altro, invece, si è augurato che Amanda abbia almeno recitato una preghiera in ricordo della povera studentessa inglese.

Da notare che anche molti statunitensi hanno mosso aspre critiche ad Amanda quando, invece, nel 2011 si erano schierati all'unanimità per la sua innocenza.

La storia di Meredith, venuta in Italia per studiare e morta a Perugia

Tutti ricordano la vicenda di Meredith, la giovane inglese trasferitasi in Italia tramite il programma Erasmus per studiare a Perugia lingua e letteratura francese e inglese, e storia del cinema. Il suo obiettivo era quello di specializzarsi e di fare nuove esperienze all'estero nel capoluogo umbro, sede della più importante Università per stranieri d'Italia. Invece un tragico destino le ha tolto la vita a soli 22 anni.

La ragazza britannica è stata trovata morta il 2 novembre in un appartamento in via della Pergola: il suo corpo giaceva esanime, accasciato sul letto, coperto da un piumone e con la gola sfregiata dai segni del coltello.

Gli assassini non solo la uccisero, ma dopo la morte le rubarono anche tutti i soldi, i telefoni cellulari e le carte di credito.

Meredith Kercher viveva a pochi passi dall'Università per stranieri con le sue coinquiline - tra cui Amanda - e proprio tra loro due si erano generate delle incomprensioni, con conseguenti litigi domestici. Proprio per questo motivo, fin da subito si sono abbattute delle ombre inquietanti su Amanda Knox, in merito alla morte della ragazza.

Iniziò così la "lunga notte di Perugia", con un processo protrattosi per oltre 8 anni, che vide la mobilitazione di giornalisti e televisioni da tutto il mondo. Inizialmente sembrava che il caso si potesse risolvere velocemente, perché il 6 novembre 2007 gli agenti della squadra mobile di Perugia arrestarono Amanda Knox, che era stata in Questura per 50 ore nei 4 giorni precedenti, e insieme a lei finirono in galera anche Raffaele Sollecito e Patrick Lumumba.

In conferenza stampa, gli inquirenti esclamarono: "Il caso è risolto", e mai affermazione fu più errata, perché non solo il caso non si risolse, ma ad oggi non si sa ancora con certezza chi furono gli assassini. In questi anni è stato appurato che Rudy Guede - l'altro ragazzo coinvolto nella vicenda - non ha potuto ucciderla da solo, ma nonostante ciò i suoi complici non sono stati ancora trovati.

L'omicidio di Meredith, il lungo processo e il caso irrisolto, hanno fatto salire tragicamente alla ribalta internazionale la città umbra, fino a quel momento considerata come tranquilla e vivibile. Il capoluogo umbro, per diverso tempo è stato avvolto da un'aura negativa che ha influito molto sul calo degli iscritti all'Università degli Studi di Perugia e all'Università per stranieri, cuore pulsante della città. Solo di recente si è invertito il trend, e il numero degli studenti è tornato a crescere, grazie ad una riqualificazione della cittadina, dei percorsi formativi universitari e delle infrastrutture.