La notizia sui vermi ritrovati nell'apparato digerente del soldato disertore della Corea del Nord potrebbe sembrare una bufala, in realtà è la testimonianza delle drammatiche condizioni in cui versa la popolazione di pyongyang. A destare maggiore preoccupazione è che l'episodio abbia come protagonista un membro dell'esercito. Sulla carta, quest'ultimi dovrebbero godere di condizioni più favorevoli rispetto al resto della popolazione. In realtà, da quanto si è appreso nei giorni successivi, le cose non starebbero esattamente così.

Le condizioni di salute del disertore della Corea del Nord

Contrariamente alle prime voci diffuse nei giorni successivi alla rocambolesca fuga dalla Corea del Nord, il soldato disertore non è morto. Le sue condizioni di salute però, a distanza di giorni, continuano a preoccupare i medici dell'ospedale di Seul, dove si trova attualmente ricoverato. Nel suo apparato digerente sono stati trovati una decina di parassiti, in aggiunta ad un verme di mastodontiche dimensioni, nell'ordine dei 30 cm. Il dottore che si è occupato dell'operazione ha affermato di non aver mai visto nulla del genere durante la sua carriera di medico, eccetto che sui libri.

A preoccupare i medici che hanno in cura il giovane soldato della Corea del Nord sono anche le numerose ferite d'arma da fuoco riportate durante la fuga attraverso la zona demilitarizzata che separa le due Coree.

A sparare sono stati i commilitoni del disertore, pensando di eliminarlo prima che riuscisse ad oltrepassare il confine. Invece, seppur in condizioni disumane, il 20enne ha raggiunto il suo obiettivo.

Le privazioni del popolo della Corea del Nord

La carestia che ha imperversato nella Corea del Nord dal 1994 al 1998 ha messo in ginocchio per anni l'economia del Paese, con le conseguenze che si sono protratte per tutto questo tempo.

A rendere ancora più drammatica la situazione è la gestione del Pil da parte del regime di Pyongyang, con il 22 per cento destinato esclusivamente allo sviluppo militare, in modo da rendere le minacce di Kim Jong-un credibili. Il Fatto Quotidiano, che cita un rapporto delle Nazioni Unite, indica come il 70 per cento della popolazione nordcoreana necessiti di un'assistenza alimentare e che un terzo della cittadinanza sia denutrita.

Nei primi nove mesi dell'anno, dalla Cina sono state importate 49 mila tonnellate di cereale, un numero abnorme se messo a confronto con le 3 mila tonnellate richieste in tutto il 2016. Inoltre, per risparmiare, la Corea del Nord punta più sul granoturco che sul riso, in quanto più economico.