I casi di stupro perpetrati utilizzando la cosiddetta "droga dello stupro" sono più di quanti possiamo immaginare. E' quanto emerge dai racconti di giovani ragazze vittime di violenza dopo una serata trascorsa in discoteca. Conoscono qualcuno che tra rassicuranti sorrisi le offre una bevuta, come spesso accade nei locali, e dopo il buio. La vittima cade nella trappola di chi premedita uno stupro utilizzando sostanze come ghb o idrossibutirato, principi attivi inodore e incolore che provocano annullamento della volontà e amnesie.

Un sistema più diffuso di quanto immaginiamo anche grazie alla semplicità con la quale può essere messo in pratica,

Basta un attimo di distrazione

Nella confusione di una serata in discoteca per lo stupratore non è difficile infilare in un bicchiere una dose di Ghb o di idrossibutirato, sostanze che una volta che entrano nella circolazione sanguigna trasformano il soggetto in un oggetto nelle mani dell'aguzzino. La persona drogata non ha il controllo del proprio corpo, si sente sedata e ipnotizzata, il respiro diventa affannoso. Una facile preda per persone senza scrupoli che premeditano uno stupro. Oltre alle sostanze citate sopra talvolta vengono usate anche Mda e alcuni tipi di benzodiazepine, che possono generare effetti simili.

Recentemente le forze dell'ordine a Parma hanno sequestrato 2 litri e mezzo di Gbl (gamma butirro-lattone) ovvero il precursore chimico del Ghb. Una quantità con la quale sarebbero state probabilmente ricavate circa 5mila dosi della droga dello stupro. Gli effetti della sostanza una volta assunta si manifestano dopo circa mezz'ora, ed il soggetto oltre ad essere vulnerabile perde anche la capacità di riconoscere il suo aguzzino.

Come difendersi

La prima regola è ovviamente prestare la massima attenzione ai drink offerti dagli sconosciuti, tenendo in considerazione che per infilare la droga nel bicchiere è sufficiente un attimo di distrazione.

Alcune studentesse americane hanno recentemente brevettato una cannuccia "intelligente" che segnala l'eventuale presenza della droga nel bicchiere colorandosi di azzurro. Per ora si sono limitate a brevettarle, ma presto potrebbero dare vita a una raccolta fondi in rete per avviarne la produzione. In attesa che la tecnologia venga in nostro aiuto la regola d'oro è quella di prestare la massima attenzione, sia quando viene offerto un drink che quando ce lo abbiamo già, evitando per esempio di lasciarlo incustodito su un tavolo.