In un' intervista rilasciata a Max Brigante, pubblicata nel pomeriggio di oggi da Hip Hop TV, Jamil ha svelato alcuni dettagli interessanti, mai raccontati fino ad oggi, relativamente al suo primo lavoro, pubblicato, quando il rapper veronese aveva solo diciassette anni, e ad alcuni scontri avvenuti negli ultimi anni con altri rapper molto conosciuti nel panorama italiano, come vegas jones e Noyz Narcos.
La manata a Vegas Jones
Al minuto 14 dell'intervista Jamil è stato interpellato relativamente ad una vecchia lite avuta con Vegas Jones, svelando alcuni particolari inediti, queste le sue parole: 'Non è stato un litigio social, è stato un litigio che dai social si è spostato alla realtà [..] non so se si può dire..
ma io poi una manata in bocca gliel'ho data.
Nel senso, non è che poi si scherza, che litighiamo sui social poi ci incontriamo ed è tutto apposto. Io quando l'ho visto una manata in bocca gliel'ho data.
So che è una roba che non fa onore, perché non dovrei far pubblicità alla violenza. Però ci tengo a dire che non è una roba finta il fatto che litighiamo, è umano, come succede ovunque, capito ? Quindi sì, è così. [..] Questa cosa è successa mesi fa, io non è che l'ho usata per vantarmi, la violenza non è una cosa di cui vantarsi.'
Il primo lavoro e i feat comprati a Gué Pequeno e Don Joe
Al minuto 2 dell'intervista Jamil ha fatto alcune rivelazioni relative al suo primo disco intitolato 'Green Street', un lavoro che al momento non è facilmente reperibile on line, dato che – stando a quanto dichiarato dallo stesso Jamil, che nel corso dell'intervista ha raccontato anche di aver acquistato per quel disco un featuring di Guè Pequeno, pagandolo quattrocento euro – il livello tecnico dell'autore di 'Black Book Mixtape' non era ancora ancora accettabile, queste le parole del rapper veronese classe 1991:
'Il mio primo album, ma proprio il primissimo, fatto con un mio amico di Verona, si chiamava 'Green Street', magari ora non si trova neanche perchè l'abbiamo fatto togliere visto quanto eravamo scarsi all'epoca.
Noi facevamo cose in strada, ci facevamo i soldi da soli, non li chiedevamo a mamma, e abbiamo comprato un sacco di featuring di artisti famosi: c'era anche Guè Pequeno in quel disco. Avevamo pagato quattrocento euro per la sua strofa, magari adesso la paghi seimila. Noi pagavamo un beat di Don Joe anche mille euro, non ci interessava, tanto i soldi non li metteva mia mamma'.
Il video
Durante l'intervista Jamil ha avuto anche modo di parlare del recente scontro mediatico avvenuto con Noyz Narcos.