Era già stato anticipato spesso dalla nota rivista settimanale Giallo (diretta da Andrea Biavardi), ma ora arriva anche la conferma della super perizia del Tribunale: Marco Vannini (20 anni al momento della morte) poteva salvarsi se soccorso in maniera istantanea dalla famiglia Ciontoli. Tre professori universitari erano stati incaricati dai magistrati di eseguire ulteriori esami, più dettagliati, sul corpo del giovane bagnino. Ecco le conclusioni: "Una tempestiva attivazione del corretto iter diagnostico-terapeutico avrebbe garantito al Vannini un accesso a cure adeguate ...
si sarebbero contrastate le complicanze post-operatorie, scongiurandone, con elevata probabilità, l'exitus". Termini tecnici, che lo stesso settimanale Giallo ha cercato di far comprendere anche ai profani: in poche parole, se il povero Marco sarebbe stato soccorso in maniera immediata, oggi sarebbe ancora tra noi.
Marco Vannini: sarebbe ancora vivo se fosse stato soccorso subito
Marco Vannini poteva salvarsi. I ciontoli, da quel che emerge, potrebbero essere stati la causa di morte del ragazzo. Il perché è abbastanza palese ed assodato, ma è sempre meglio ricordarlo: il 17 Maggio 2015 a Ladispoli, Marco venne ferito gravemente con un colpo di pistola, mentre si stava lavando in bagno. La famiglia della sua fidanzata Martina (lei inclusa), invece di prestare immediatamente i preliminari (e dovuti) soccorsi, hanno lasciato il ragazzo al suo triste destino, fino a "ravvedersi" all'ultimo minuto e chiamare l'ambulanza.
Sfortunatamente era troppo tardi.
Sono cinque le persone attualmente processate: il suocero di Marco Antonio Ciontoli, la moglie di lui Maria, i figli Martina e Federico, e la fidanzata di quest'ultimo Viola Giorgini. I primi quattro sono accusati di omicidio, Viola "solamente" di omissione di soccorso. I giudici, che a breve emetteranno la sentenza, dovranno nel loro giudizio, tener conto anche della precitata super perizia, che conferma ulteriormente i sospetti di Marina, madre di Marco.
Marco Vannini: le dichiarazioni di Marina
Marina Conte, madre di Marco Vannini, ha rilasciato a Giallo alcune dichiarazioni riguardo agli ultimi sviluppi della vicenda: "L'ho sempre detto e lo ripeto ancora - ha detto Marina - Se uno di quei cinque avesse chiamato in tempo l'ambulanza, il mio Marco si sarebbe salvato. Questa perizia conferma quello che io e mio marito Valerio abbiamo sempre sospettato: se Marco fosse stato soccorso in tempo, ora non staremmo qui a piangere la sua morte".
La signora Conte ha proseguito affermando che la sua è una sofferenza indescrivibile ed ovviamente ognuno di noi può comprendere l'incubo che sta vivendo questa povera donna. Per aggiornamenti su questo ed altri casi di cronaca nera, cliccate Segui.