Era una brutta storia sin dall'inizio quella di Cranio Randagio, il rapper romano deceduto un anno fa nella capitale, dopo aver preso parte ad una festa a casa di alcuni coetanei, oggi probabilmente lo è ancora di più.

La difficile ricerca della verità

Vittorio, questo il vero nome del ragazzo, è morto nel novembre 2016 a causa di un mix letale di sostanze stupefacenti e alcol, ma le esatte dinamiche del decesso rimangono oscure, e probabilmente rimarranno tali per sempre.

Nessuno tra i ragazzi presenti al party infatti, ha mai rivelato alle forze dell'ordine particolari concretamente utili alle indagini, di conseguenza il sospetto che la preoccupazione primaria degli altri partecipanti alla festa fosse stata quella di nascondere le tracce delle sostanze illegali, prima ancora di chiamare i soccorsi, si è fatto largo nell'opinione dei familiari e degli amici più stretti dell'artista, che in passato aveva anche partecipato a X Factor.

Lo sfogo della madre: 'Indignata per l'immoralità e l'inciviltà dei suoi compagni'

Carlotta Mattiello, madre di Cranio Randagio, ha avuto modo di raccontare il suo dolore e la sua indignazione nell'ultima puntata del programma televisivo di Rai Due 'Nemo - Nessuno escluso', queste le sue parole:

'Sono madre di tre ragazzi, anche se ora posso stringerne tra le braccia solo due, perché il maggiore, Vittorio, che forse qualcuno conosce come Cranio Randagio, non c'è più. E' morto esattamente un anno fa, a 21 anni. E' andato ad una festa di compleanno con degli amici, dei coetanei, e non è più tornato a casa.

Dopo l'annuncio della sua morte da parte del commissario, mi avevano detto che avrebbero fatto di tutto per scoprire la verità, ma io ancora oggi so solo che è stata aperta un' indagine mai chiusa, è stata formulata l'ipotesi di omissione di soccorso, poi fugata, e nessun indagato è iscritto all'albo.

Poi la sentenza dell'autopsia: overdose per mix di sostanze, nulla più.

E quindi io ora, come madre, mi sto facendo della domande, magari stupide: a che ora è morto mio figlio ? Anche gli altri ragazzi che erano con lui avevano preso le stesse sostanze ? O mio figlio ha preso qualcosa di diverso ? Dove hanno preso queste sostanze, chi gliele ha vendute ?

[...] Fin ora non è successo nulla, e questo non lo trovo giusto, perché le istituzioni dovrebbero dare delle risposte, e dovrebbero far capire ai ragazzi che devono assumersi le proprie responsabilità.

Sono indignata e rattristata per l'immoralità e l'inciviltà di compagni di mio figlio, della stessa età, omertosi che non hanno aiutato la giustizia, non dicendo neanche una parola su quella serata.

Si sono tutti tirati indietro, e io non so nemmeno se abbiano preferito pulire prima la casa o aiutare mio figlio. Quello che so è che tanto era morto, e quindi la colpa l'hanno data a lui.. ma sì, era un tossico, è arrivato lì con la valigetta, si è fatto, tutto da solo in un angolo ed è morto come uno st****o da solo mentre di là bevevano camomilla.

Questo non va bene, questo è uno stereotipo che toglie dignità alla morte di mio figlio'.