A Roma, il Comune ha deciso di proporre un'importante offerta alle famiglie che decidono di ospitare un richiedente asilo. Secondo quanto sostenuto dall'assessore ai Servizi Sociali Laura Baldassarre in un'intervista rilasciata a "Il Messaggero", l'ispirazione a tale proposta è arrivata dallo studio di un modello diffuso in Nord Europa, modello che, secondo la Baldassarre, funziona molto bene. Sempre stando a quanto riportato dal quotidiano romano, il compenso per l'accoglienza di un profugo dovrebbe aggirarsi intorno ai trenta/trentacinque euro al giorno.

Il progetto dell'accoglienza diffusa della Giunta Raggi

La proposta della Baldassarre rientra nel cosiddetto progetto di "accoglienza diffusa" della Giunta Raggi. Questa nuova strategia prevede la ridistribuzione dei richiedenti asilo e dei migranti nei quartieri di Roma, e la novità della proposta dell'assessore ai Servizi Sociali consiste nel fatto che dovrebbe essere garantita anche una partecipazione attiva - dietro compenso - degli stessi cittadini romani, che in tal modo sarebbero chiamati a contribuire alla "accoglienza diffusa". Il progetto ha generato e sta generando diverse critiche, soprattutto da parte di alcune testate e di esponenti di destra e centrodestra.

Il "Secolo d'Italia" parla di "piano folle"

Come già ricordato, non sono mancate le polemiche intorno all'iniziativa della Giunta Raggi e alle affermazioni dell'assessore Laura Baldassarre. Tra le critiche maggiori, c'è da segnalare quella del "Secolo d'Italia", citata e condivisa anche da "Il Giornale". Secondo l'articolo del "Secolo", quello del Comune di Roma è un "piano folle", aggiungendo come ormai nella capitale si sia arrivati allo "sconquasso totale".

Inoltre, nello stesso articolo si sostiene che ciò rappresenti la "prova provata" dell'indifferenza della Giunta Raggi verso i problemi dei cittadini romani.

Comunque sia, e quale che sia la più corretta interpretazione delle proposte e dei progetti avanzati dalla sindaca Virginia Raggi e dai suoi collaboratori, c'è da dire che questi sicuramente continueranno a far discutere, e che rientrano nel più ampio contesto di crisi e disagi che stanno vivendo Roma e i suoi cittadini, siano essi romani autoctoni che migranti e/o profughi. Questa situazione di difficoltà sta facendo implodere sempre di più la capitale verso una "guerra tra poveri" che la politica non sembra ancora pronta ad arginare.